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Segheria veneziana e mulino, incarico per il recupero

GARNIGA TERME. L’amministrazione comunale interviene con alcune iniziative per migliorare il patrimonio storico ed etnografico della comunità, valorizzando la propria identità culturale per...



GARNIGA TERME. L’amministrazione comunale interviene con alcune iniziative per migliorare il patrimonio storico ed etnografico della comunità, valorizzando la propria identità culturale per trasmetterne la memoria alle future generazioni. Per questo motivo intende recuperare la vecchia Segheria Veneziana e il Mulino Roggia del Bondone, sul territorio di Garniga Terme in località Bosco del Rosario. Il sindaco Valerio Linardi ha presentato domanda di finanziamento sul prossimo Psr (Programma di sviluppo rurale) il cui bando sarà emanato a breve. Il lavoro in questione risulta di notevole importanza e richiede, una corretta gestione.

Per ora, si è provveduto all’affidamento del solo incarico della progettazione preliminare, per il recupero della vecchia segheria e mulino, al fine della presentazione della domanda di finanziamento alla Provincia, subordinando l’affidamento dell’incarico per la progettazione definitiva, esecutiva, direzione lavori, contabilità e sicurezza in fase di progettazione e di esecuzione una volta ottenuto il finanziamento provinciale. La giunta comunale ha quindi affidato l’incarico della progettazione preliminare per il recupero di segheria e mulino all’esperto architetto Giampaolo Schwachtje di Rovereto. Allacciandosi al territorio e della sua conservazione invece, il Comune si è adoperato organizzando diversi incontri fra i proprietari dei terreni che hanno sottoscritto un impegno importante con la Provincia per il mantenimento decennale delle aree recuperate e per questo l’amministrazione comunale sta offrendo il proprio servizio ai proprietari dei fondi per individuare un soggetto unitario per la loro gestione. «Nel corso di quest’anno - spiega il sindaco - provvederemo a pubblicare in avviso informativo per chi eventualmente fosse interessato per le nuove aree prative che si sono rese disponibili allo scopo agricolo, in linea anche con i criteri della giunta provinciale che ha costituito la “Banca della Terra”. Quindi il Comune raccoglierà tali richieste e ne darà comunicazione ai soggetti privati proprietari dei fondi che, nelle modalità ritenute da loro più opportune, decideranno come meglio operare. La possibilità di recuperare ampi spazi da destinare a fini agricoli può segnare la programmazione a lungo termine con la valenza di migliorare il suo aspetto naturalistico e paesaggistico».(g.m.)















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