Scuole materne, la protesta dei precari

Sono in 600: licenziati ogni 30 giugno, oggi saranno all'Agenzia del lavoro


Chiara Bert


TRENTO. Chiedono di non restare precari a vita. Di non ripiombare nel limbo, puntualmente, ogni 30 giugno. Sono i 600 lavoratori delle scuole materne, che questa mattina - come ogni anno - saranno agli uffici dell'Agenzia del lavoro per iscriversi alle liste di collocamento e ritirare i documenti per la domanda di disoccupazione. La Lega attacca l'assessore e la giunta: «Basta con lo sfruttamento dei licenziamenti estivi». Solidarietà dal presidente del consiglio provinciale Bruno Dorigatti.

Protesteranno anche questa mattina, così come avevano fatto l'anno scorso, davanti all'Agenzia del lavoro, per chiedere di essere stabilizzati. La politica, a cominciare dall'assessore provinciale all'istruzione Marta Dalmaso, si era impegnata ad affrontare il problema, ma un anno dopo nulla è cambiato. Di circa duemila lavoratori delle scuole dell'infanzia, in gran parte donne, 600 sono precari.

Ieri è partito un tam tam anche su Facebook, per far sentire la propria voce. «Certo che il problema c'è, e ne siamo ben coscienti. Non è vero, dunque, che il sindacato non sta facendo nulla». Maria Pia Trenti (Uil), si sente tirata in ballo dall'accusa dei precari della scuola che si sentono abbandonati. «A novembre ci eravamo lasciati con l'assessore Dalmaso abbastanza in sintonia sui problemi da affrontare e su come affrontarli, ma ad oggi siamo ancora in attesa di un incontro che ci viene spostato di giorno in giorno».

La presenza del precariato nella scuola, concorda Trenti, è fisiologica e a maggior ragione tra i dipendenti dell'asilo in quanto con il servizio di anticipo e posticipo si tende a garantire un'alta qualità offerta appunto solo dagli insegnanti, anziché da altro tipo di personale. Ma questo crea problemi sulla gestione di orari non sempre compatibili con stipendi decenti. «Pareva ci fossero margini per ottenere almeno il riconoscimento delle vacanze di Natale e Pasqua come "disponibilità" - spiega Trenti - e che si potessero considerare degne di uno stipendio estivo almeno quelle precarie utilizzate a tempo pieno durante l'anno. Ma l'incontro che dovremmo avere a breve con l'assessore continua a slittare».

«Nuove immissioni di insegnanti tali da coprire i posti di ruolo oggi vacanti e contratti annuali anche per il personale che garantisce il servizio durante l'orario prolungato», è la proposta della Cgil con Gloria Bertoldi. Il consigliere provinciale della Lega Nord Claudio Civettini attacca: «Sindacati e governo provinciale hanno lasciato nel limbo centinaia di famiglie e di precarie, che sono parte del meglio della società trentina. Una situazione di scandalosa tolleranza».

Solidarietà ai precari anche dal presidente del consiglio Bruno Dorigatti, che sollecita a risolvere due questioni: la della retribuzione nel periodo estivo «rispetto a cui c'erano stati precisi impegni della giunta», e lo snellimento delle procedure per la richiesta di disoccupazione».Intanto a Mattarello bambini e genitori hanno salutato mercoledì la maestra Chiara Maule con una festicciola, «nella speranza - scrive una mamma, Anna Baldi - che a settembre le assegnazioni riportino la maestra da noi. I bambini hanno bisogno di continuità».

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