Scuole cattoliche, il Comune batte cassa
Cartelle di pagamento ai Salesiani e al Sacro Cuore per 58 mila euro complessivi: le cifre risalgono al 2011
TRENTO. L'Istituto Salesiano ed il Sacro Cuore si sono trovati nella cassetta postale le cartelle esattoriali per il pagamento dell'Ici, imposta ora sostituita dall'Imu. Il mittente? L'ufficio tributi del Comune di Trento. Gli importi da pagare per le due scuole paritarie sono di 20 mila euro per la prima e di 38 mila euro per la seconda. E si riferiscono al 2011. Ma gli istituiti cattolici non hanno gradito e contro la richiesta di pagamento dell'Ici hanno presentato ricorso alla Commissione tributaria di primo grado: dell'udienza per decidere sulla sospensione del provvedimento (fissata per giovedì prossimo) si viene a sapere da due delibere del Comune di lunedì scorso. Con atto formale la giunta Andreatta ha deciso di resistere al ricorso e, nel contempo, di togliere il velo ad una vicenda giuridico-amministrativa che ha superato anche i confini nazionali: quella cioè legata all'esenzione del pagamento dell'Ici da parte delle scuole cattoliche.
Tema annoso che ha avuto un punto di svolta nel luglio del 2015, quando la Corte di Cassazione diede ragione con una sentenza (per certi versi storica) al Comune di Livorno: in quell'occasione la Suprema Corte definì legittima la richiesta dell’amministrazione comunale livornese che nel 2010 aveva spedito avvisi di accertamento per omessa dichiarazione e mancato pagamento dell’Ici per gli anni precedenti. Nei primi due gradi di giudizio le scuole avevano avuto partita vinta riuscendo a respingere la richiesta di pagamento.
Con la sentenza del 2015 a fare giurisprudenza la giunta cittadina, anzi gli uffici legali di Palazzo Thun, hanno ritenuto di dover procedere all'invio delle cartelle, iniziando con due scuole paritarie ma con l'intenzione, ovviamente, di estendere il provvedimento a tutte le altre. Diversamente la Corte dei Conti avrebbe potuto contestare la mancata richiesta di un'imposta dovuta. Dirimente sul tema sarà il pronunciamento della Commissione tributaria che costituirà, a sua volta, un precedente per le richieste di pagamento anche per le successive richieste.
Una discussione serena e nemmeno troppo lacerante quella di lunedì in giunta: è ben vero che il sindaco Alessandro Andreatta è docente di scuola cattolica (l’Arcivescovile), ma una difesa d'ufficio di una situazione pregressa delle paritarie, ovvero l'esenzione dall'Ici, a fronte di una pronunciamento della Cassazione, non è stata nemmeno presa in considerazione né da lui né, tantomeno, dall'esecutivo. Sono state mandate le richieste di pagamento e, a fronte del ricorso delle due scuole, il Comune ha deliberato di resistere. E, per la cronaca, tre Commissioni tributarie a Milano, di recente, hanno dato ragione in altrettante sentenze alle scuole cattoliche. Quindi la materia è tutt’altro che facile, anche perchè è regolata non già da una legge ma da una sentenza, seppure della Corte di Cassazione.
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