Scuola, riforma sbloccataSi parte a settembre

La riforma della scuola sarà operativa già dal prossimo anno scolastico. Nei giorni scorsi il ministero della pubblica istruzione ha “convinto” il Consiglio di Stato, che ad inizio dicembre aveva di fatto stoppato la riforma chiedendo lumi su alcuni punti del regolamento. Dunque via libera alla riforma Dalmaso, e a livello nazionale, invece, scatterà la riforma Gelmini


Jacopo Tomasi


TRENTO. La riforma della scuola sarà operativa già dal prossimo anno scolastico. Nei giorni scorsi il ministero della pubblica istruzione ha “convinto” il Consiglio di Stato, che ad inizio dicembre aveva di fatto stoppato la riforma chiedendo lumi su alcuni punti del regolamento. Dunque via libera alla riforma Dalmaso, e a livello nazionale, invece, scatterà la riforma Gelmini.
 Manca l’ufficialità, ma oramai sembra tutto deciso: la riforma scolastica si farà già nel 2010/2011. Dopo un mese di incertezza in seguito allo stop del Consiglio di Stato, la situazione si è sbloccata nei giorni scorsi. Il ministero della pubblica istruzione, dopo il pressing asfissiante del ministro dell’economia Giulio Tremonti, ha chiarito i punti “oscuri” e può proseguire l’iter per l’attivazione della riforma. Tra il 15 ed il 20 gennaio ci sarà un incontro nella capitale tra l’assessore provinciale all’istruzione Marta Dalmaso ed il ministro Mariastella Gelmini per capire i tempi, ma a Roma sembrano intenzionati a dare il via libera entro la fine di gennaio. A quel punto, dopo l’ok nazionale, anche la Provincia approverebbe una delibera sull’impianto del conchiuso approvato ad inizio dicembre, sancendo di fatto l’applicazione della riforma Dalmaso dal prossimo anno scolastico per le classi prime. Resta il problema dell’orientamento per le famiglie e per questo è probabile che il termine delle iscrizioni slitti al 27 marzo, anziché al 27 febbraio (come conferma l’assessore nell’articolo a fianco).
 Ma cosa cambia con la riforma? In Trentino (come si vede nella tabella) ci saranno nuovi indirizzi (6 licei, 11 istituti tecnici e formazione professionale), spariranno gli istituti professionali (il punto più contestato), verrà introdotto un “biennio comune” con 24 ore comuni per licei ed istituti tecnici. Queste le novità principali, ma ci sono anche altre sfumature che hanno fatto discutere. Il tedesco, nel biennio, diventerà obbligatorio come seconda lingua (oltre all’inglese) “eliminando” la possibilità di scegliere tra francese, spagnolo e russo. Potrebbero diminuire, sempre nel biennio, le ore di latino ai licei e quelle di laboratorio negli istituti tecnici. Poi, ci sono anche temi sindacali all’ordine del giorno: dalle lezioni di 50 minuti alle 35 settimane. Proprio per questo, subito dopo l’incontro romano di metà gennaio, l’assessore Dalmaso incontrerà, il 21 o il 22 gennaio, i sindacati. I tempi sembrano essere decisamente stretti per mettere mano a certi argomenti ed è possibile che Cgil, Cisl e Uil decidano di mobilitarsi. Non solo: le novità che arrivano da Roma accentueranno la protesta che in questi mesi ha coinvolto il mondo della scuola. Una protesta che cresce sul web. Gli Stati Generali della Scuola Trentina, proclamati il 23 dicembre scorso, “per costruire una riforma dal basso” hanno attivato una mail (scuola.trentina@gmail.com) e un blog (http://scuolatrentina.blogspot.com) per raccogliere idee e proposte. Tutto, poi, confluirà in un’assemblea plenaria dalla quale uscirà una sorta di “controriforma dal basso”. Intanto, anche diversi presidi si stanno mobilitando per chiedere il rinvio di un anno, che ora però sembra un miraggio. Sul sito dell’Associazione nazionale presidi è apparso un articolo relativo “all’autonomia trentina” che critica duramente il palazzo dell’istruzione che lascerebbe, appunto, poca autonomia alle scuole. Il clima, insomma, è acceso e gennaio, nonostante il termometro, si profila un mese decisamente caldo













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