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Scuola, promossi dall’Invalsi: buono in italiano, ottimo in matematica

I risultati degli studenti trentini confrontati col resto d’Italia. Meglio della media ma in calo rispetto al (super) 2015-2016



TRENTO. Buono in italiano, ottimo in matematica, con risultati crescenti dalle scuole elementari alle superiori. Ecco gli ultimi risultati dei test Invalsi sostenuti dagli studenti trentini durante lo scorso anno scolastico. Peccato solo non aver ripetuto le prestazioni eccezionali dell’anno precedente (2015-2016) quando i ragazzi trentini si classificarono in vetta alla maggior parte delle classifiche. Ma i risultati sono comunque superiori alla media, come si legge nell’analisi che l’Iprase ha pubblicato sul proprio sito internet. I risultati analitici - scuola per scuola, classe per classe - saranno disponibili nei prossimi mesi per gli insegnanti che potranno trarre le proprie valutazioni.

Dai dati in realtà emergono risultati eccezionali (in particolare in matematica) soprattutto per gli istituti superiori della Provincia di Trento. Ma si tratta di un dato che deve essere preso con un po’ di prudenza, visto che in Trentino molti ragazzi (più che altrove) scelgono la via della formazione professionale e quindi gli studenti di licei e istituti tecnici appartengono a un insieme più selezionato rispetto a quanto avviene nel resto d’Italia.

Dall’analisi dell’Iprase (a cura di Chiara Tamanini) emerge anche un altro particolare curioso: risulta assente in Trentino il fenomeno del “cheating”, insomma niente studenti “imbroglioni” che sbagliano i test apposta (o li fanno a caso) per boicottare i test valutativi.

Ora la valutazione Invalsi è pronta a voltare pagina: dal prossimo anno si passa al computer (almeno nei gradi di istruzione più avanzati) e all’italiano e alla matematica si aggiungerà l’inglese. Vedremo così se la via trentina al trilinguismo farà la differenza rispetto alle altre scuole italiane.

Dai test - come spieghiamo nel box qui sopra - emergono anche differenze tra maschi e femmine, con la conferma di quanto continua ad emergere nell’era delle pari opportunità: i primi hanno risultati migliori nelle materie scientifiche, le seconde in italiano. E gli studenti stranieri? Faticano. Ma i ragazzi che sono alla seconda generazione accorciano le distanze rispetto ai compagni delle famiglie italiane.

 













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