la delibera

Scuola, deroghe al tetto di 25 alunni per classe

Sindacati critici. Di Fiore (Uil): «Si rischiano situazioni insostenibili». Rossi: «Su 1449 classi solo 37 sopra il limite. Il problema sono le pluriclassi»


di Chiara Bert


TRENTO. Le classi di scuola primaria sono costituite, di norma, con 25 alunni. Un tetto derogabile, quello fissato ieri dalla giunta provinciale nella delibera che stabilisce i criteri per la formazione delle classi e l’organico dal prossimo anno scolastico. Il limite massimo di 25 studenti è infatti applicato alle classi che accolgono ragazzi con bisogni educativi speciali. Per quanto riguarda la secondaria di primo grado (le medie), le prime classi sono costituite da 25 alunni: eventuali iscrizioni in eccedenza saranno ripartite tra classi parallele della stessa scuola, senza comunque superare il tetto di 28 studenti. E se il numero di iscritti è sotto i 30, si formerà un’unica prima classe. Il numero minimo è fissato in 15 iscritti.

Rossi. «Su 1449 classi della nostra scuola primaria - ha ricordato però il presidente della Provincia Ugo Rossi, che è anche assessore all’istruzione - sono solo 37 quelle con più di 25 alunni. E se a livello nazionale la media supera le 20 unità, 20 alle elementari e 23 alle medie, in Trentino siamo a 17,9». Dunque il problema delle classi-pollaio, secondo la definizione usata qualche settimana fa dal premier Renzi presentando la riforma della scuola, per Rossi «in Trentino non si pone». «Da noi il tema è piuttosto l’opposto, quello delle classi troppo piccole e delle pluriclassi, e di numeri minimi che giustifichino, nella secondaria, il mantenimento di certi indirizzi nelle scuole di valle», avverte il governatore. Anche il numero minimo di 15 alunni per classe - spiega Rossi - «sarà applicato con flessibilità, con le dovute eccezioni», «se gli studenti sono di poco sotto la soglia e l’indirizzo è appena partito, si derogherà dandosi un po’ di tempo».

I sindacati. Il segretario della Uil Scuola Pietro Di Fiore conferma tutte le critiche fatte alla vigilia della delibera: «Prima il limite dei 25 alunni per classe era tassativo, ora si è inserito questo “di norma”, che in Italia possiamo tradurre con un “fai un po’ quello che ti pare”. Sappiamo che in Trentino la media è più bassa perchè abbiamo le piccole scuole di valle, ma tanto più se le classi che sforano sono poche, tanto più non si doveva derogare. Chi lavora nella scuola sa bene che durante l’anno è facile che si aggiungano alcuni alunni, Rossi si immagina come possa stare una maestra in classe con 27-28 bambini?». «Il risparmio sarà minimo - continua Di Fiore - i problemi delle scuolette non si possono scaricare sulle scuole maggiori». Più sfumato il giudizio della Cgil scuola: «Non vedo grosse novità - spiega la segretaria Cinzia Mazzacca - il problema del numero di alunni lo ribadiamo di anno in anno. Per quanto ci riguarda attendiamo la Provincia sul rispetto dei parametri specifici per il sostegno agli alunni con bisogni educativi speciali di fascia B e C, parametri che sono stati introdotti nell’accordo che abbiamo firmato l’estate scorsa».

Risparmi sulla sorveglianza mensa. La delibera chiarisce che i risparmi generati dalla nuova organizzazione della sorveglianza mensa alle medie verranno assegnate alle scuole tenendo conto degli alunni con bisogni educativi speciali, degli immigrati e della necessità di attivare attività alternative all’insegnamento della religione. Ma per Di Fiore «il risultato di aver tolto la sorveglianza mensa ha tagliato 61 cattedre. Vedremo quante ne restituiranno».

Rinforzi per il trilinguismo. Per favorire l’avvio del piano trilingue, che sta richiedendo alle scuole una rivoluzione organizzativa, per il prossimo anno scolastico la Provincia prevede per tutte le classi terze elementari da 5 a 3 ore settimanali di ulteriori risorse-docenti, a seconda che la scuola abbia già un’esperienza con il metodo Clil.

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