il caso

Scoperti 600 chili di pesce scaduto in un’azienda di Trento

Controllo degli ispettori pesca. Sono state elevate sanzioni per 3.500 euro (foto repertorio Ansa)



TRENTO. Nel fine settimana una pattuglia composta da 4 militari del Nucleo regionale ispettori pesca della Direzione Marittima del Veneto ha operato nella Provincia autonoma di Trento e riscontrato molteplici violazioni alle norme vigenti in materia di etichettatura e tracciabilità di prodotti ittici, oltre che in materia igienico sanitaria, in particolare con riguardo alle scadenze e il termine minimo di conservazione dei prodotti conservati.

Durante i controlli svolti presso una ditta autorizzata alla commercializzazione all'ingrosso dei prodotti ittici, sono stati sequestrate partite allo stato congelato delle specie: cozze, totani, aragoste, astici, orate, branzini, ricciole, persico per un totale complessivo di 50 kg. Il prodotto era sprovvisto delle informazioni minime di tracciabilità obbligatorie in ogni fase della commercializzazione.

Inoltre, congiuntamente a personale dell'Azienda sanitaria provinciale di Trento, veniva sottoposto a vincolo sanitario con divieto di commercio il quantitativo di 600 kg circa di prodotto ittico vario, tra cui tonno pinna gialla, scampi, seppie, salmone e merluzzo nordico, riportante date di scadenza e termine minimo di conservazione superati. Tutti i prodotti sono stati avviati allo smaltimento. Al termine dell'ispezione sono state elevate sanzioni per 3.500 euro.













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