Schützen, le compagnie in crescita
All’assemblea generale il comandante Dalprà annuncia tre nuovi gruppi
TRENTO. Il maltempo ha cambiato le carte in tavola, sparigliando la scaletta dell’assemblea degli Schützen del Welschtirol, svoltasi nella sala di rappresentanza del palazzo della Regione. Dove si è svolta anche la cerimonia religiosa, officiata da padre Armando Ferrai, il frate rettore della chiesa cimiteriale.
Circa 120 gli iscritti giunti a Trento ed in molti hanno dovuto dare forfait a causa della neve. Prima della relazione del comandante provinciale Paolo Dalprà, la consegna delle medaglie e dei diplomi agli Schützen con oltre 25 e 15 anni ininterrotti di appartenenza alle Compagnie. Cerimonia sottolineata dalle note della Boemishe Judicarien, il Gruppo folkloristico musicale diretto dal maestro Sergio Rizzonelli, che ha eseguito alcuni brani del suo repertorio tradizional popolare.
Il comandante Dalprà, salutando gli ospiti, tra i quali il senatore Panizza, il consigliere Kaswalder, il comandante delle Compagnie altoatesine Elmar Thaler, ha ringraziato per l’organizzazione la Compagnia di Trento, intitolata a Kaiser Maximilian I, ufficialmente riconosciuta e guidata da Roberto Feller.
Senza mai nominarlo il chiaro riferimento era a Paolo Primon che ha fondato un suo gruppo a Trento che però non fa parte della Federazione. Della quale fanno parte 24 compagnie – ha detto Dalprà - e quest’anno nascerà la 25a, Vallarsa Trambileno, con un trend positivo che garantisce una presenza in ogni vallata. In fase di concretizzazione quelle di Sk Konigsberg in val di Cembra e la Sk Felix de Riccabona in Val di Fiemme. Ha fatto cenno quindi al progetto “An der Front”, per poter onorare gli Standschutzen, al di là di ogni polemica. Il 15 maggio verrà ricordata la Strafexpedition, spedizione punitiva, che ebbe i campi di addestramento a Terlago a cui tutte le Compagnie sono chiamate a partecipare per organizzazione della Compagnia di Vezzano.
Altro momento importante domenica 14 agosto a Vigo Lomaso, quando verrà posta una targa sulla casa di monsignor Dalponte. Dalprà ha aggiunto come sia «necessario promuovere uno spirito di dialogo, di pace reciproca, rivolta al futuro e non al passato, difendendo al contempo ed a denti stretti la nostra identità». Affermando con orgoglio che «siamo tirolesi di lingua italiana, disponibili al dialogo, alla collaborazione con chiunque, non però ad essere presi per in giro ed barattare i nostri valori, il nostro credo a favore di chi la storia non la conosce o meglio fa finta di non conoscerla».
Ed infine il punto sulla doppia cittadinanza: «Quest’anno sono a capo dei Tiroler Schützen ed il tema sul quale punteremo è questo, un traguardo sicuramente difficile ma non impossibile. Ne sanno qualcosa i nostri amici sudtirolesi; una doppia cittadinanza sentita soprattutto nel mondo degli Schützen, che rafforzerebbe ancora di più il ruolo di Sud e Welschtirol nell’ambito del Tirolo storico». Tra un anno scadrà il mandato della giunta e Dalprà ha annunciato ufficialmente che non ricandiderà ma collaborerà alla ricerca di un degno sostituto.