Scende l'Adige in piscina gonfiabile

Daniel l'australiano fermato dagli agenti avvertiti da alcuni passanti


Matteo Cassol


ALTO GARDA. La simpatica e innocua follia dell'associazione "I Zugatoloni" ha contagiato anche un esponente dell'altro emisfero: si tratta di Daniel Ralston, ventunenne australiano (evidentemente parecchio predisposto al "virus") arrivato in Europa per una sorta di anno sabbatico dopo essere approdato come turista sulle sponde settentrionali del Garda.

Il ragazzo non solo ha partecipato ad alcuni degli eventi estivi goliardici organizzati dal sodalizio di eterni Peter Pan, ma si è pure appropriato a tal punto dello spirito della Sarca River's Cup (la discesa di un tratto dell'affluente del Benaco a bordo di bizzarre zattere autocostruite e di canotti monoposto) da cimentarsi in solitaria e quasi come fosse una formalità in un'impresa esponenzialmente più temeraria e originale, messa in atto quale bizzarro modo di spostarsi: scendere da Trento a Mori lungo l'Adige a bordo di una piscina gonfiabile per bambini, per poi farsi prelevare da un'amica e raggiungere la "sua" Riva.

A chi gli chiede che diamine gli sia saltato in mente, Daniel - probabilmente ormai deciso a domare i principali corsi d'acqua della zona - risponde con tranquillità di aver scelto il particolare e improprio natante color rosa shocking perché nel capoluogo tridentino, dov'era ritornato non è riuscito a trovare un canotto.

La scorribanda fluviale non è passata inosservata, poiché vedendo passare una persona apparentemente esanime (era sdraiato più o meno immobile con le cuffie del lettore mp3 nelle orecchie) su un giocattolo gonfiabile lungo quello che per portata e potenza non è certo un torrente alcuni passanti si sono messi in allarme e hanno allertato le forze dell'ordine, che prontamente sono intervenute; qualche centinaio di metri dopo la partenza, una pattuglia ha attirato l'attenzione del giovane, fermandolo, controllandogli i documenti e chiedendogli delucidazioni sul suo gesto, terminato poi - non senza qualche rischio - nei pressi del ponte di Ravazzone dove lo aspettavano i compari gardesani per riportarlo in Busa: Ralston, dopo aver risalito la corrente e avere "accostato", ha risposto candidamente che stava andando... a Mori. A quel punto gli agenti si sono limitati a fargli una cortese raccomandazione: «Quando qualcuno ti guarda dalla strada, tu salutalo, altrimenti - gli hanno spiegato - crederanno che tu sia morto nel fiume...».













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