Sardagna, via alla raccolta  di firme contro la discarica 

Un gruppo di residenti oggi davanti al palazzo della Regione spiegherà le ragioni della protesta. Il portavoce Gardumi: «Non vogliamo rifiuti nocivi sotto casa»



TRENTO. Torna al centro dell’attenzione la discarica di Sardagna, che in modo ciclico tiene banco nel dibattito delle istituzioni, sia locali che della città di Trento. A riprendere il filo del discorso lasciato in sospeso, visto che il Comune di Trento deve esprimersi sulla ripresa dell’attività della Sativa, la società che la gestisce, è un gruppo di residenti di Sardagna che annunciano oggi l’avvio di una raccolta di firme.

Si tratta di una decina di cittadini che oggi spiegheranno le loro ragioni in un incontro con la stampa, che si terrà sotto il palazzo della Regione. Il loro portavoce, Fausto Gardumi, annuncia l’inizio della raccolta di firme per bloccare la riapertura dell’attività della Sativa. Gardumi ricorda che la società fu oggetto di un procedimento penale per avere trattato rifiuti pericolosi. «I fatti risalgono agli anni 2007 e 2008 - spiega - e per avere conferito ingenti quantità di rifiuti pericolosi il proprietario aveva dovuto pagare una contravvenzione. Ora, sono stati modificati i parametri della tossicità dei rifiuti, per cui temiamo per la nostra salute. Sappiamo che la Provincia ha già dato una prima autorizzazione per la ripresa dell’attività della Sativa, che dovrebbe movimentare terra per riempire la sospetta frana di Sardagna. A Vela la Sativa lavora allo stoccaggio del materiale di scarto e a Piedicastello ha la teleferica. Se dovesse riprendere l’attività noi ci troveremo con un immondezzaio a pochi metri dal paese, ma il problema riguarda anche la città perché se ci fossero sostanze inquinanti, queste arriverebbero alla falda con il rischio anche per i residenti di Trento». Le prossime azioni del gruppo (composto da Meri Battan, Annamaria Berloffa, Sabrina Bragagna, Alessandra Degasperi, Marilena Degasperi, Roberta Degasperi, Fausto Gardumi, Antonio Lovise, Loretta Orsi, Martina Pisoni, Cinzia Weber) saranno quelle di fare pressione sulla Circoscrizione del sobborgo e sulla nuova giunta provinciale che si costituirà a breve. Della discarica di Sardagna si era parlato qualche mese fa in una riunione congiunta delle commissioni comunali Ambiente ed Urbanistica: la ripresa dell’attività della Sativa era giustificata dal fatto che si dovesse stabilizzare il versante di frana in discarica conferendo gli inerti, ma poi si è scoperto che questa frana non fosse così incombente come si voleva far credere.

Anche il responsabile del Servizio geologico della Provincia, aveva di fatto ridimensionato l’effettiva minaccia del movimento franoso. (sa.m.)













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