Il M5s 

«Sardagna, ora la bonifica»

Trento. «assistiamo increduli all’ennesimo episodio della saga della discarica di sardagna, vicenda nella quale gli enti pubblici locali da anni operano per ridimensionare gli esiti giudiziari,...



Trento. «assistiamo increduli all’ennesimo episodio della saga della discarica di sardagna, vicenda nella quale gli enti pubblici locali da anni operano per ridimensionare gli esiti giudiziari, dapprima omettendo di chiamare in causa i gestori e poi approvando alla chetichella una norma ad personam per sanare la discarica, norma poi annullata dalla corte costituzionale». comincia così una nota diffusa ieri dai consiglieri provinciali del movimento 5 stelle, filippo degasperi e alex marini, sulla gestione della discarica di sardagna e sulla prospettiva di riapertura. «dulcis in fundo - prosegue la nota dei due consiglieri provinciali - sembrerebbe che la provincia a guida “verde padania” voglia far riaprire la discarica consentendo di conferire sostanzialmente quello che veniva conferito prima, con deroghe fino al triplo per il contenuto di inquinanti. salutiamo pertanto con sollievo lo scatto d'orgoglio del consiglio comunale di trento, che con mozione unanime proposta dai nostri consiglieri andrea maschio paolo negroni e marco santini ha rimesso in discussione un procedimento che sembrava ineluttabilmente destinato a sfociare nella riapertura della discarica, e auspichiamo che tale atto possa essere di stimolo per un ripensamento della questione anche da parte della provincia anche tramite una mozione con cui tutte le forze politiche potranno finalmente esprimere le loro intenzioni». una mozione che i due consiglieri hanno effettivamente presentato con la richiesta, prima di tutto, di un bando di concorso per la bonifica e il ripristino.













Scuola & Ricerca

In primo piano

Podcast

Il Trentino nella Grande Guerra: gli sfollati trentini spediti in Alta Austria

Venezia e Ancona vengono bombardate dal cielo e dal mare. A Trento viene dato l’ordine di abbandonare il raggio della Regia fortezza, con i treni: tutti gli abitanti di S. Maria Maggiore devono partire. Lo stesso vale per Piedicastello e Vela, così come per la parrocchia Duomo. Ciascuno può portare con sé cibo e vetiti per 18 kg. Tutto il resto viene lasciato indietro: case, bestiame, attrezzi, tutto. Gli sfollati vengono mandati in Alta Austria. Rimarranno nelle baracche per 4 lunghi anni.