Sanseverino, i vigili fanno piazza pulita
La Cassazione toglie la competenza agli ausiliari: è «strage» di multe
TRENTO. Mai visto un piazzale Sanseverino con tanti posti liberi, neanche in piena estate. Li abbiamo contati: ieri sul mezzogiorno erano 81 su 250: uno su tre. Ma è stato così per l'intera mattinata. A chi cercava parcheggio trovare una tale abbondanza è parso un miracolo. Ma dietro c'era il "trucco": due vigili hanno distribuito decine di multe (almeno 30) dalle 8 alle 13. Ecco spiegato il fuggi-fuggi. Tutto perché una sentenza della Cassazione ha estromesso gli ausiliari della sosta dai controlli sugli stalli bianchi (liberi) relegandoli a quelli blu a pagamento.
Il pronunciamento del supremo organo giurisdizionale risale al 2009 ma il Comune di Trento ha cercato di resistere finora ai ricorsi dei cittadini multati. La logica era quella di risparmiare risorse evitando che un ausiliario dovesse fermarsi e chiamare i vigili ogniqualvolta trovasse sul suo cammino degli stalli bianchi. Ma i giudici di pace sono stati irremovibili nel dare ragione alla Corte e Palazzo Thun, suo malgrado, si è arreso. La "competenza" sul disco orario è tornata quindi ai vigili urbani, che ieri mattina hanno scelto il ricco "bacino" di Sanseverino per inaugurare la loro "campagna" di contravvenzioni.
Per gli agenti riempire i blocchetti è stato facile come tirare su trote da un laghetto per la pesca sportiva appena rifornito. Anche perché la legge ieri mattina è stata applicata con inusitato rigore: «Scaduto il tempo consentito, che in Sanseverino è di due ore, l'automobilista deve lasciare la piazza», spiega cortese uno dei due agenti. «Non è consentito né spostare il disco orario, né tantomeno spostare la vettura da uno stallo all'altro. E' una norma che vale per ciascuna piazza o via dove la sosta sia regolata con il disco orario».
Non tutti sanno che non è concesso trasferirsi da un posto auto ad un altro, magari dalla parte opposta della piazza, ma l'ignoranza non è una scusante e la polizia municipale non ha fatto che compiere il suo lavoro. Ammesso ritornare per parcheggiare il pomeriggio: l'importante è che sia trascorso "un significativo lasso di tempo" - precisa Giacomoni citando la Cassazione - in modo che non vi sia un utilizzo fraudolendo della sosta. Intanto, ieri mattina, l'inatteso sbarco in forze dei controllori ha seminato il panico tra gli automobilisti.
La scena che si è ripetuta per diverse ore è stata questa: da una parte vigili a volto chino intenti ad annotare le targhe con i relativi orari di arrivo e a depositare contravvenzioni da 39 euro sotto i tergicristalli, dall'altra "pedoni-sprinter" che cercavano di raggiungere le proprie vetture prima che fosse troppo tardi o che si fiondavano dagli agenti con il foglietto in mano per chiedere il perché fosse piovuto proprio sul loro parabrezza o per implorare grazia (non concessa naturalmente).
Tanti anche quelli che chiedevano semplicemente spiegazione, allarmati dallo scenario "lunare" di Sanseverino. Che ci fosse qualche improvviso divieto? Che il luna-park di S.Lucia arrivasse con un clamoroso anticipo? Niente di tutto questo: semplici controlli (a tappeto) con qualche multa (a raffica) per 5 ore di fila. I due vigili a un certo momento sono stati affiancati da un terzo che però - spiegano - era "solo" quello di quartiere passato per caso. E ora? Dopo l'avvio in grande stile di ieri, le pattuglie si sposteranno ad altre zone "omogenee" come numero di stalli da controllare in un turno, in modo da coprire a rotazione tutto il territorio lasciato scoperto dagli ausiliari.