Salvini: «Il Trentino? Un modello anche per noi»
Il segretario della Lega: da lombardo sono invidioso delle vostre strutture. Le Europee? Doppieremo la soglia di sbarramento
TRENTO. «I governi di Roma e Bruxelles vogliono togliere poteri, soldi e autonomia alle Province autonome. L'autonomia conquista dai trentini non si tocca, anzi il Trentino deve essere un modello per tutto il resto d'Italia di buona gestione e buona amministrazione». Lo ha detto a Trento il segretario federale della Lega Nord, Matteo Salvini, a margine di un incontro per le elezioni europee. «Da lombardo sono invidioso delle strutture che aver voi a Trento, curate e a prezzi ragionevoli per gli ospiti: non voglio togliervele, voglio che anche la Lombardia e il Veneto arrivino ai livelli di sviluppo del Trentino. Ma è da Roma e Bruxelles che vogliono rubare a chi ha».
«La Lega alla conquista del centro sud? Noi portiamo delle buone idee: se mi chiamano in Sicilia, in Sardegna, in Calabria, in Salento come Lega, perchè gli altri con rispondono, io ci vado. Se per le buone idee - la lotta all'immigrazione, per il lavoro contro la disoccupazione - mi chiamano anche al sud, ci vado volentieri», ha proseguito Salvini. «Ho visto i sondaggi riservati: ci danno un buon risultato, siamo in crescita e sono ottimista, ma non mi accontento, voglio un ottimo risultato. Sembrano passati anni luce, ma tre mesi fa parlavano del “Salva Lega”, siete al 3%, 4%, non ce la fate. Io penso che prenderemo il doppio di quei voti. Non sarà una battaglia fra destra e sinistra, ma fra lavoro e disoccupazione. La vera riforma del lavoro la facciamo noi con il referendum abrogativo della legge Fornero», ha aggiunto Salvini.
«Non siamo nati con gli estremisti: quella con Marine Le Pen è un'alleanza che dice prima gli italiani, prima la nostra gente», ha concluso Salvini. «La Le Pen dice: lavoro ai francesi, stop all'immigrazione clandestina e stop all'estremismo islamico. La stessa cosa che la Lega sostiene in Italia, con gli austriaci, gli olandesi, gli svedesi, i fiamminghi, gli inglesi».