Saldi prima di Capodanno, Trento batte ogni record
Negozi tutti aperti (o quasi) dopodomani, a neppure una settimana da Natale. De Grandi del Cti: «Non ci sarà l’assalto di un tempo ma credo che lavoreremo»
TRENTO. Diversi negozianti avevano “ceduto” prima del 25 dicembre, lanciando la corsa ai saldi natalizi. Un modo per cercare di arginare la contrazione dei consumi che in alcuni settori è stata davvero drastica: secondo Federconsumatori il calo negli acquisti da mettere sotto l'albero, rispetto all'anno scorso, è stato del 29% per mobili, arredamento ed elettrodomestici, del 16% per abbigliamento e calzature, del 14% del turismo e dell'8% per profumeria e cura della persona. Si sono salvati, pur restando con il segno meno, soltanto elettronica di consumo (-4%), giocattoli (-3%) e alimentazione (-1%).
Un motivo in più per dare il via ai saldi “veri” prima di Capodanno, domenica 30, a neppure una settimana dal Natale e giusto in tempo per San Silvestro. La deregulation del commercio lo consente e, piuttosto di sprecare una settimana o due per il solo cambio dei regali senza vedere entrare un cliente, i negozianti hanno deciso di rompere gli indugi. Così la città si animerà dopodomani per una nuova caccia all'acquisto, dopo quella più morigerata ma per molti versi inevitabile del periodo prenatalizio. Questa volta non ci sono obblighi di fare “pensierini” a parenti e amici, solo la libertà di andare a cercare prezzi tagliati e a gran colpi di forbice. I commercianti sembrano avere intenzione di aderire in blocco: da Calzedonia a Benetton (peraltro già al 30%), da Max Mara a Clan, tutti tappezzeranno le vetrine di offerte speciali. Ma si preparino ad affilare gli artigli: i consumatori “non faranno sconti a chi fa lo sconto”. Sarà una battaglia senza esclusioni di colpi a chi sconta di più, unico modo al giorno d'oggi di far suonare il registratore di cassa. Lo aveva spiegato proprio al “Trentino” Alessandro Bisesti, titolare della Prealpina, in “promozione inverno” già da un mese: «Si è abbassata la soglia di spesa ritenuta accettabile. Per la tuta da sci che ieri ti compravano a mille euro, quest'anno non sborsano più di 700 euro, altrimenti la roba ti resta lì».
Sarà quindi interessante vedere come reagiranno i consumatori, che tra l'altro hanno già investito parte della tredicesima prima di Natale e con i saldi così ravvicinati potrebbero rispondere in maniera meno entusiastica del solito. Il Codacons è più che pessimista: per il presidente Carlo Rienzi la scelta di partire ora con i saldi “è un suicidio” perché “le tasche delle famiglie sono più che mai vuote”. La stima è di una spesa media familiare di 224 euro, meno della metà di quattro anni fa. «Le tasche sono svuotate comunque», commenta Giorgio De Grandi, presidente del Consorzio Trento Iniziative che riunisce i commercianti del centro. «Qui da noi non abbiamo una data prefissata di partenza dei saldi, perché sono liberi, ma domenica sarà la più importante, assieme a quella del 6 gennaio, perché chi non li ha fatti prima di Natale li farà adesso. Dire come andrà è difficile: non credo che ci sarà l’assalto. Ci sarà probabilmente un bel lavoro ma non quello che accadeva un tempo».
Qualcuno ha deciso di non aderire, come Bruschi (in inventario) e Boggi. Ma per De Grandi la grande maggioranza alzerà le serrande. E nessuno probabilmente oserà farlo senza offrire sconti: «No, per chi non offrirà articoli in saldo non avrà gran senso aprire», commenta il presidente. Secondo il quale, «essendo già partiti in molti, i ribassi saranno da subito abbastanza decisi».
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