Sagron Mis, luce con i generatori
Il black-out dura da Santo Stefano, i gruppi elettrogeni di Acsm hanno “salvato” pure un funerale
SAGRON MIS. Il black-out elettrico che ha interessato tutta la parte alta della provincia di Belluno, Cortina compresa, ha colpito anche Sagron Mis, il Comune più periferico del Primiero e il più distante da Trento. La differenza è stata che mentre alcune zone del bellunese, comprese le periferie di Cortina, sono ancora al buio, Sagron Mis 4 ore e 45 minuti dopo il black-out ha riavuto la corrente elettrica seppure fornita da due gruppi elettrogeni fatti giungere a tempo di record dal Primiero ad opera dell’Acsm. Ancora ieri sera le due frazioni, Sagron e Mis, usufruivano della corrente elettrica generato dai due gruppi elettrogeni.
Alle 10 del 26, giorno di Santo Stefano, a Sagron Mis viene a mancare la corrente elettrica. Allertati il sindaco e i vigili del fuoco volontari viene subito allestito un centro operativo in municipio. Il piccolo Comune dipende però, da sempre, dalla linea elettrica dell’alto bellunese interessata dalla caduta di due tralicci importanti. Si capisce subito che da quella parte è difficile avere aiuti di alcun genere e quindi viene attivata l’Acsm di Primiero che con i suoi tecnici trova un primo gruppo elettrogeno per Sagron Mis e «la corrente è viene riallacciata dopo soli 4 ore e 45 minuti», tiene a precisare il sindaco Luca Gadenz. E due ore dopo anche Mis ha il suo gruppo elettrogeno funzionante.
Al momento tutte le frazioni, e sono numerose, che si trovano lungo l’asse viario da Gosaldo, Comune limitrofo del Bellunese, fino a Sagron Mis, sono purtroppo senza corrente elettrica, con disagi enormi per tutti, proprio per il prolungarsi del black-out. Alcuni abitanti del vicino paesino bellunese, Saresin, la sera di Santo Stefano sono venuti “a scaldarsi” al Ristorante pizzeria Masoch di Mis ed erano furiosi: «Tutti parlano di Cortina, tv, giornali e subito si sono attivati per fornire corrente elettrica agli alberghi perché lì ci sono i Vip. E noi chi siamo! I congelatori e tutto quello che contenevano sono ko, abbiamo finito le candele», e via di seguito ad elencare i disagi.
E poi c’è una nota umana che non si può non raccontare. Alle ore 14 del giorno di Santo Stefano era previsto un funerale di un concittadino. La corrente elettrica non c’era ancora. Ecco allora i vigili del fuoco volontari che riuscivano ad approntare il loro piccolo gruppo elettrogeno, dei faretti alogeni dentro la chiesa e un “cannone ad aria calda” per scaldare la chiesetta. Il funerale ha avuto luogo regolarmente.
©RIPRODUZIONE RISERVATA