Rurale Primiero, conti chiusi in rosso

Il presidente: «La perdita è di 4,9 milioni, ma 3,5 di questi li abbiamo impiegati per sostenere gli impianti di San Martino»


di Raffaele Bonaccorso


PRIMIERO. «Quello che vorrei far capire alla gente è che questo risultato negativo della Cassa Rurale, non è altro che la conseguenza di quello che succede intorno ad essa: il rallentamento del settore turistico, la conseguente difficoltà economica presente nel tessuto sociale che ha afflitto in particolare imprese e famiglie e l’aumento, quindi, delle sofferenze della Cassa (difficoltà di far fronte ai debiti contratti dai soci e clienti). La Cassa comunque è assolutamente solida ed ha un patrimonio tale (quasi 38 milioni di euro) da non creare preoccupazioni». E’ quanto ha voluto subito mettere sul piatto il presidente della Cassa Rurale Valli di Primiero e Vanoi, Maurizio Bonelli. Ed ha subito aggiunto: «Dei 4,9 milioni di euro di perdita nell’esercizio 2013, bisogna mettere in chiaro che ben 3,5 milioni riguardano l’apporto finanziario che la Cassa, assumendosene gli oneri, ha erogato per sostenere il sistema impiantistico di San Martino di Castrozza. In un contesto in cui non si sono verificati altri apporti di capitali, i nostri interventi hanno valso a non far chiudere gli impianti sciistici; le conseguenze sarebbero state catastrofiche per l’intera valle».

Al presidente fa eco il direttore Tiziano Rattin: «La Cassa ha continuato ad erogare credito con rigore e attenzione; 2.908 sono state le domande trattate, di cui 2.854 accolte facendo attenzione in particolare alle necessità vere. Per quanto ci riguarda quindi non abbiamo assolutamente “chiuso i rubinetti”. Naturalmente il risultato di quest’anno impone alla Cassa di rafforzare negli anni prossimi il capitale con una attenta e rigorosa gestione economica sia sul fronte dei ricavi che sul fronte dei costi. Nel 2014 pensiamo comunque di poter reimpiegare 20 milioni di euro a favore delle famiglie e delle piccole imprese».

I soci della Cassa Rurale sono 4.191, di cui 542 nel Feltrino; 3.649 soci, quindi, sono di Primiero, su un totale di circa 4.330 famiglie. Ma i responsabili della Cassa fanno notare anche una serie di dati significativi che sono l’emblema delle difficoltà che sta attraversando la valle: «Le imprese attive sono circa 900, con quasi 3.800 addetti. La vocazione prevalentemente turistica del comprensorio genera maggiore concentrazione nel settore commerciale e di alloggio e ristorazione, seguono l’agricoltura, le costruzioni e il manifatturiero. Il dato delle assunzioni, che esprime la vitalità del mercato del lavoro del territorio, fa registrare numeri preoccupanti; nel 2013 i nuovi occupati sono stati 3.758, contro i 4.267 dell’anno precedente. Le categorie più deboli si confermano le donne e i giovani. Interventi di sostegno al reddito e cassa integrazione guadagni, dei quali si è poco usufruito in passato, sono stati strumenti utilizzati anche nelle nostre zone ed hanno mitigato difficoltà di famiglie e aziende. Infine, nelle famiglie sono più evidenti problemi economici (ritardi nel pagamento delle rate, scoperture di conto, utilizzo degli strumenti di pagamento oltre il limite)».













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