Rossi: ospedale, si deve razionalizzare

Tione, il presidente e l’assessore Borgonovo Re confermano la rete provinciale, basata su criteri tecnici e risorse umane


di Ettore Zini


GIUDICARIE. Quanto pesano 23 mila firme raccolte in periferia a difesa del punto nascite di Tione? E, soprattutto, quante probabilità ci sono per i giudicariesi di poter disporre anche in futuro del loro reparto di ostetricia e ginecologia? A giudicare da quanto hanno detto (o meglio da quanto non hanno detto), il presidente della Giunta provinciale e l’assessore alla sanità Borgonovo Re, all’atto di ricevere lo scatolone contenente la copiosa documentazione della petizione, trasformatasi quasi in un plebiscito (23.078 firme, su 37 mila abitanti, il 60% residenti) meno di zero. Di là delle generiche considerazioni sulla necessità di razionalizzare l’intera rete ospedaliera (“non ci stiamo occupando di Piano sanitario – ha detto Borgonovo – ma della rete territoriale ospedaliera: una necessità contenuta nella legge 16/10 sul Piano di migliorameto dell’Azienda), gli indizi più rilevanti arrivano da quanto hanno espresso i due esponenti di giunta. «Ne riparleremo a fine mese, – ha detto Rossi - dentro quello scatolone c’è anche molta emotività. Di cui, però, la politica non deve tener conto. Gli amministratori hanno anche altri compiti».

L’obiettivo è dunque quello di portare l’argomento sul tavolo del Consiglio delle autonomie, tenendo bene a mente che «quando si tratta di ospedali, alle valutazioni tecniche e scientifiche, vanno aggiunte quelle economiche e di disponibilità di risorse umane». «Gli specialisti nella sanità – ha detto il presidente – non si comprano al supermercato. Ed è indubbio che i medici cercano di operare dove ci sono i numeri. Le eccellenze e le risorse umane non si decidono a tavolino. Bisogna averle». Ciò riferito alla difficoltà di trovare medici disposi ad accettare incarichi in periferia. Da parte sua l’assessora non ha indietreggiato di un millimetro dalle posizioni già espresse da quella “fuga in avanti” con cui aveva annunciato la chiusura tout court del punto nascite di Tione. Più che nei ragionamenti, le sue reali intenzioni vanno però individuate negli esempi del suo modello di sanità: «Se devo fare un’appendicite meglio andare da chi ne fa tante». E ancor di più nella battuta, non sfuggita alla presidente della Comunità di Valle Patrizia Ballardini che le ha prontamente risposto con un laconico: «Comprendo la necessità di razionalizzare, ma non banalizziamo un argomento così importante». Il riferimento era a quanto aveva detto Borgonovo Re sui presidenti delle altre comunità: «Se sono qui, dimostra la facilità con cui ci si può muovere sul territorio».













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