Ronzone, via libera alla piscina

La struttura avrà una copertura parziale per allungare la stagione


Giacomo Eccher


RONZONE. La piscina di Ronzone si farà, ma diventerà parzialmente «coperta» con un sistema idraulico azionabile in pochi minuti, in caso di maltempo: questo consentirà un allungamento del periodo di apertura alle mezze stagioni. È una delle decisioni (non ancora definitiva) uscita dai sindaci del patto territoriale Alta valle di Non riuniti dal soggetto delegato Adriano Marini, primo cittadino di Malosco.

Scopo principale dell'incontro era decidere la ricollocazione dei fondi destinati ad opere pubbliche di zona e che risultano eccedenti dopo l'abbandono da parte del Comune di Ronzone, a seguito del fallimento Cosbau, della realizzazione del centro acquatico. A questo il Patto aveva destinato 5 milioni (4 del Patto ed 1 a carico del comune interessato) che ora, con la riprogettazione dell'intervento, risultano eccessivi per circa 2 milioni. «Soldi che devono essere ricollocati su altre iniziative di zona con provvedimento della Giunta provinciale entro il 31 dicembre. Altrimenti quei soldi andranno alla Comunità di valle che li dovrà comunque impegnare in Alta Anaunia», ha detto Marini sottolineando l'urgenza di esprimere un orientamento che andrà formalizzato dal tavolo della concertazione.

La novità è dunque la piscina «copribile» (infatti non si può parlare di «coperta», troppo costosa) che stempera le perplessità con cui in Alta valle era stata accolta l'idea di riproporre una piscina scoperta, infrastruttura che con l'andamento stagionale degli ultimi anni avrebbe una fruibilità limitata a poco più di un mese l'anno.

Per vincere questi dubbi il sindaco di Ronzone, Stefano Endrizzi ha avanzato l'idea della copertura mobile, un'ipotesi tecnicamente fattibile anche se il costo dell'investimento iniziale (1,5 milioni) sarebbe destinato a crescere di altri 6/700.000 euro. Anche con questo surplus soldi ne avanzano e occorre ricollocarli in tempi brevi. L'ipotesi più plausibile è investirli in un prolungamento della ciclabile dell'Alta valle (che sarà completata nell'aprile 2012) con un ramale verso Ruffré-Mendola e inserire una bretellina ex novo da Malosco a Fondo attraverso la selvaggia valle delle Seghe e il lago Smeraldo. Su questa ipotesi sta lavorando il sindaco di Sarnonico, Sandro Abram. «L'idea che abbiamo valutato è destinare alla Provincia i fondi eccedenti purché il Servizio ciclabili si faccia carico dei prolungamenti verso la Mendola e Malosco Fondo, ma servono anche parcheggi in prossimità di punti d'innesto nell'anello, e questi attualmente non sono finanziati», precisa Abram che a breve porterà al tavolo la proposta definitiva.













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