Rogo devastante: in fumo due tir, un ferito
Le fiamme, alte quaranta metri, sono partite da un autoarticolato lituano che era parcheggiato nell’area di sosta
TRENTO. Fiamme alte quaranta metri e una spessa colonna di fumo che si levava verso il cielo. L’incendio di ieri mattina all’Interporto di Trento nord ha richiamato l’attenzione anche di residenti a distanza di chilometri, a Mattarello e Lavis. Chi si trovava nelle vicinanze, invece, avrebbe avvertito pure delle esplosioni prima che si scatenassero le fiamme, che in pochi istanti hanno divorato un autoarticolato parcheggiato nell’area sosta per veicoli pesanti, estendendosi poi ad un semirimorchio che si trovava a fianco - anch’esso andato completamente distrutto - e danneggiando altri due semirimorchi distanti 10-15 metri dal primo.
Erano le 8 e tre quarti del mattino. Sembra che all’interno dell’autoarticolato, con targa lituana, ci fossero due persone: una impegnata a preparare la colazione, l’altra ancora addormentata. Secondo una prima ricostruzione, la prima avrebbe fatto partire l’incendio, si presume in maniera accidentale, con il fornelletto che stava utilizzando, e poi avrebbe avvisato la seconda, rimasta ferita nel mettersi in salvo. Quest’ultima, soccorsa da un’autoambulanza, ha riportato delle ustioni al volto di primo grado (non gravi): è stata curata al pronto soccorso di Trento. Si tratta di un uomo di 41 anni di nazionalità lituana. Sul posto i vigili del fuoco permanenti di Trento, con due autobotti, assieme ai corpi volontari di Gardolo e Lavis. Le operazioni di spegnimento e messa in sicurezza dell’area sono durate per gran parte della mattinata. Sui veicoli in fiamme sono stati spruzzati ettolitri di schiuma.
Gianfranco Detassis è il titolare dell’omonima ditta di trasporti di Lavis: suoi i tre veicoli coinvolti nel rogo partito dal camion lituano. «Quello dell’Interporto - spiega - è un parcheggio che noi usiamo per lasciarci i mezzi nel weekend o nel corso della settimana ma è aperto anche agli autotrasportatori in transito per fare una pausa e riposare, senza doversi fermare in autostrada. Si può usare liberamente per due ore, poi si paga la permanenza. È anche dotato di telecamere di sorveglianza». Il veicolo lituano era in sosta: ieri infatti in autostrada c’era il divieto di circolazione. «Si trattava di un autoarticolato, con trattore e semirimorchio, che trasportava abbigliamento, credo blue-jeans. È andato completamente distrutto, come un semirimorchio della mia ditta - i trattori li teniamo in azienda - che si trovava accanto. In fumo anche il carico di pallet. Danneggiati altri due semirimorchi sempre di nostra proprietà: uno si trovava a una decina di metri, l’altro a una quindicina. Sono stati raggiunti dal calore e anche qui i carichi sono andati persi: bobine di acciaio rivestito in plastica (per saldatrici) e imballaggi di cartone». Ingenti i danni patiti da Detassis, che secondo una prima stima dell’imprenditore ammonterebbero a 80-90 mila euro.
«Mi ha avvertito alle 9 un mio ex autista che passava in bici dall’Interporto - continua l’uomo - e sono subito andato sul posto. C’erano fiamme alte una quarantina di metri, davvero impressionante. Quando sono arrivato stavano portando via il ferito, già intubato. Sembra che stesse cucinando qualcosa all’interno del camion, con un fornelletto. Quando il fuoco parte all’interno di una cabina, con tutte le plastiche che contiene, è durissima riuscire ad arrestarlo: non so quanta acqua e schiuma abbiano usato. Ma poteva andare peggio: per fortuna una pattuglia della Polstrada, intervenuta tempestivamente, ha fatto spostare in tempo diversi altri veicoli che si trovavano vicino all’autoarticolato andato distrutto».
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