Rogo alle Poste: è caccia ai responsabili
Telecamere e inneschi al vaglio dell’Arma. Si attendono i risultati del sopralluogo dei periti dei vigili, c'è l'ipotesi anarchica
TRENTO. Le indagini condotte dai carabinieri di Trento dopo l'attentato incendiario che l'altra notte ha distrutto nove Panda delle Poste sono orientate in diverse direzioni. Uno dei fronti è rappresentato dalle immagini “catturate” dalle telecamere di sorveglianza, le cui registrazioni sono state subito acquisite da parte degli investigatori. Da una prima visione non emergerebbero riscontri significativi, sembra a causa della scarsa risoluzione delle telecamere stesse, ma un’analisi più attenta potrebbe fornire indicazioni comunque utili per risalire ai responsabili.
Per ora poco trapela sull’inchiesta, condotta dal pm di turno Russo, anche perché ci vorrà del tempo per analizzare con precisione il teatro dell’episodio e fare i dovuti approfondimenti tecnici sulle vetture distrutte dalle fiamme.
[[(Video) Attentato incendiario contro le Poste, 9 Panda distrutte]]
L’impressione è che, più che su vere e proprie prove, si possa - allo stato attuale - ragionare per esclusione, il che non significa che ci sia una carenza di elementi sulla base dei quali tracciare un primo, anche se sommario, quadro della situazione.
Partiamo dagli inneschi: sembra che non ne siano stati trovati di evidenti, come bottiglie molotov, taniche di benzina o altro. Si può comunque ragionevolmente parlare di atto doloso, per un paio di motivi: il primo è che il rogo è avvenuto in contemporanea, senza cioè partire da un punto per diffondersi ad altri; il secondo è che le auto erano ferme da tempo, vista l’ora (attorno alle 5 del mattino) in cui si è verificato l’incendio e quindi è molto improbabile un danno elettrico; va infine rilevato come i veicoli siano stati completamente divorati dal fuoco, che li ha aggrediti e consumati in maniera omogenea.
Una devastazione completa, che fa pensare che qualcuno si sia preso la cura di spargere accuratamente del liquido infiammabile sulle auto o che sia stato dato fuoco ai serbatoi. Certo è che non ci sono state esplosioni, ma una grande e unico fuoco, come hanno documentato anche le riprese effettuate con il telefonino da alcuni residenti nelle vicinanze.
Saranno le prime risultanze delle analisi dei periti dei vigili del fuoco, oggi, a dare delle risposte agli investigatori della Compagnia e del Reparto operativo dei carabineri di Trento.
Le Poste hanno comunicato inoltre ai militari di non avere ricevuto minacce di alcun tipo, né sul posto sarebbero state rinvenute scritte di qualche tipo. Tra le ipotesi sugli autori, non si può escludere la matrice anarchica, che però non è stata corroborata da rivendicazioni, come normalmente accade in questi casi.