«Riva diventi una città no-azzardo»

Mozione di Pederzolli e Modena: istituire un marchio di qualità per i locali che rinunciano ad installare slot machine


di Matteo Cassol


RIVA. «Riva si dichiari città "No azzardo"»: a proporlo sono i consiglieri comunali di opposizione Mauro Pederzolli e Carlo Modena, che in una mozione chiedono pure al sindaco e alla giunta di istituire un marchio di qualità per i locali pubblici che rinunceranno a installare nei propri spazi le slot machine e che agevoleranno la diffusione di materiale di sensibilizzazione su tematiche come gioco d’azzardo, droghe, alcool e dispersione scolastica, rispettando dunque una certa “combinazione etica”.

Gli esponenti di "Rivanità" e "Progetto per Riva", dunque, vogliono che l'amministrazione dia un segnale forte contro la cosiddetta "ludopatia", che ritengono una delle piaghe più pericolose del nostro tempo. Questo dopo che il Tar ha parzialmente annullato la delibera consiliare nella quale venivano definiti i luoghi sensibili nell'ambito dei quali non si potranno posizionare le "macchinette mangiasoldi", eliminando dalla lista parchi pubblici, luoghi di culto e poliambulatori dell'Azienda sanitaria: «L’intento – argomenta Pederzolli – è quello di ribadire la necessità di attuare qualsiasi forma di prevenzione e ogni iniziativa possibile per ostacolare le problematiche legate alla dipendenza da gioco d’azzardo. In uno degli ultimi dibattiti in aula era emersa, da parte di più voci, la volontà di trovare il sistema che possa invogliare esercenti a rinunciare alla presenza di apparecchi per intrattenimento con il preciso obiettivo di sensibilizzare i giocatori sul problema e contribuire a contenere il fenomeno».

Di qui l'iniziativa, pur nella consapevolezza di combattere ad armi impari contro campagne pubblicitarie pro-gioco e col realismo di non pensare di riuscire a incidere in maniera decisa sul problema: «La mozione, in fase di valutazione anche da parte di altri comuni italiani, ci sembra però una soluzione - aggiunge il consigliere - in grado di prevenire la possibilità di ricorsi da parte delle società di gestione degli apparecchi che si sono schierate contro la delibera».

I requisiti per ottenere il marchio di qualità sarebbero: non possedere apparecchiature legate al gioco d’azzardo, impegnarsi per la costruzione di un tavolo di confronto permanente che permetta di riattivare il legame fiduciario tra cittadini-esercenti-territorio, impegnarsi attivamente nella diffusione e promozione nei propri locali di brochure e materiale di sensibilizzazione, non somministrare alcolici e superalcolici ai minorenni e impegnarsi attivamente nel prevenire abusi nel locale, rifiutare di servire o di far entrare persone in stato d’ebbrezza o in condizioni manifeste di alterazione psicofisica, offrire spazi rivolti d’incontro e favorire l’utilizzo di prodotti a chilometri zero.

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