Rissa con le spranghe in piazza Dante
La violenza esplosa per razzismo fra africani. Ferito un tunisino, due in cella
TRENTO. Il razzismo fra africani è stata la causa scatenante di una rissa che ieri pomeriggio è andata in scena in piazza Dante. Una parola, una frase ingiuriosa ha scatenato la violenza fra un gruppo di immigrati del Centro Africa e alcuni nordafricani che ha portato due in cella e uno in ospedale. Una decina le persone che hanno partecipato alla rissa anche se la percezione di chi in quel momento passava per il giardino era che i coinvolti fossero molti di più.
Ma andiamo con ordine per raccontare quello che è successo. Erano circa le 14 quando la violenza è esplosa. Siamo nella parte del parco più vicina al palazzo della Provincia. Ci sono alcuni gruppi di immigrati. Lo scambio di battute è fulmineo e - pare - a sfondo razzista. Dalle parole si passa ai fatti, a pugni e calci. La situazione degenera quando un uomo dell'Africa centrale strappa dal terreno un palo di ferro e inizia ad usarlo come una spranga colpendo alla testa un tunisino. Nel frattempo viene dato l'allarme e in piazza Dante arrivano carabinieri e polizia. Le sirene delle macchine delle forze dell'ordine hanno un effetto magico: il giardino si svuota in un attimo.
I militari riescono a fermare un uomo della Costa d'Avorio e uno del Mali che vengono arrestati con le accuse di rissa, lesioni, resistenza e violenza a pubblico ufficiale. A terra, invece, c'è il tunisino che viene portato al pronto soccorso dal quale viene dimesso con una prognosi di 30 giorni. Intanto carabinieri e polizia lavorano per capire meglio quello che è successo e per individuare anche le altre persone che hanno partecipato alla rissa.
Ma ci sono già le prime reazione politiche. Ad iniziare da quella del consigliere comunale Claudio Cia che ha presentato una domanda d'attualità chiedendo al sindaco di riferire. Ha preso posizione anche la Lega Nord con un'interrogazione di Bridi dall'eloquente titolo: «Violenze in piazza Dante, Bronx in via Roma e in corso Buonarroti: è questa la qualità di vita della Trento del sindaco Andreatta?» E scrive. «Basta uscire dalle ovattante stanze di palazzo Geremia per rendersene conto, per vivere ciò che devono sopportare ogni giorno i residenti e gli operatori economici, legittimamente sempre più esasperati. Crediamo che situazioni come queste non si possano più tollerare oltre, pena cadere nell'anarchia. Signor Sindaco se non si sente in grado di gestire con le dovute maniere la situaziona, lasci il posto a persone più capaci e più coraggiose di lei».
Questa la premessa per arivare poi alle domande: per quale motivo piazza Dante è stata nuovamente teatro di un acceso regolamento di conti tra immigrati, con una rissa dove sono volate sprangate, cocci di vetro ed altro ancora? Per quale motivo non si riesce a debellare il degrado urbano e sociale che prospera all'incrocio tra via Roma e via Pozzo, nella piazzetta Da Vinci, in via Maffei, nei giardini retrostanti il Duomo?