Rischio frane, al via i lavori di messa in sicurezza a Ravina 

L’intervento. I dettagli del progetto sono stati illustrati in una serata aperta ai residenti Verrà creato uno spazio di deposito per raccogliere i detriti che arrivano a valle


Gino Micheli


Ravina. La sera di lunedì 14 ottobre, gli abitanti della frazione di Belvedere sono stati chiamati dalla circoscrizione, nella sede della Sat, per un incontro nel quale si spiegava i lavori che verranno tra poco eseguiti e le difficoltà che potranno incontrare per circa 4 mesi; tempo previsto per realizzarli. Si tratta di lavori di somma urgenza che riguardano la riduzione del rischio idrogeologico dell’abitato dovuto all’invasione di materiale fangoso misto ad acqua delle stradine e vie dell’abitato a seguito delle intense precipitazioni meteoriche avvenute nella serata dello scorso 7 luglio (situazione che, un po’ meno accentuata, si era già presentata tre mesi prima in analoghe circostanze). In seguito alla segnalazione effettuata dal corpo dei vigili del fuoco volontari di Ravina e dal corpo di Trento, il giorno successivo sono intervenuti per i necessari sopralluoghi i tecnici del Servizio geologico della Provincia e del Servizio gestione strade del Comune di Trento. Quest’ultimo servizio è immediatamente intervenuto per lo sgombero delle vie, la pulizia delle caditoie, delle griglie stradali e del collettore intasato dalle acque bianche. Rilevata l’urgenza di intervenire per evitare guai maggiori, il provvedimento della sistemazione è diventato di somma urgenza.

Questo, hanno spiegato ai numerosi intervenuti, l’assessore comunale Italo Gilmozzi, la dirigente e il tecnico del Servizio gestione strade Claudia Patton e Fernando Poli, la presidente della circoscrizione Mariacamilla Giuliani e il comandante del vigili del fuoco volontari Maurizio Coser. Ma in particolare, cosa si andrà a realizzare ora, a monte, per ripristinare le condizioni di sicurezza del sottostante abitato.

Gli interventi previsti sono: la demolizione controllata di un masso di circa 3 mc con sistemazione in loco dei frammenti; la realizzazione di uno spazio di deposito a difesa delle colate di detrito e della caduta massi, poco a monte dell’ultimo terrazzamento coltivato; la predisposizione di un sistema di smaltimento, mediante la creazione di alcuni pozzi drenanti in attesa di definire con precisione le modalità di collettamento e smaltimento delle acque verso valle. Peraltro, l’area da cui provengono gli smottamenti e i terreni interessati dai lavori sono su proprietà private. La perizia di spesa effettuata da un geologo incaricato dalla Provincia ha proposto un progetto il cui intervento complessivo dei lavori ammonta a 378.000 euro, gran parte dei quali corrisposti dalla Provincia e una parte anche dal Comune.

Agli abitanti è stato riferito che per l'esecuzione dei lavori è necessario transitare con operai e mezzi di piccole dimensioni (trattori) all'interno di proprietà private adiacenti la strada, comportando quindi l'occupazione temporanea di terreni privati. I lavori, ha assicurato in seguito il Servizio alla presidente Giuliani, partono già questo lunedì 21 ottobre.













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