Renzi stravince Civati è al 20%
Oltre 21 mila votanti: il sindaco di Firenze al 66% raddoppia i consensi rispetto a un anno fa. Cuperlo si ferma al 13%
TRENTO. Matteo Renzi stravince anche in Trentino le primarie che lo incoronano nuovo segretario del Partito democratico: conquista 13.969 voti, il 65,94% dei consensi. Pippo Civati è secondo con 4339 voti (20,48%%), nettamente davanti a Gianni Cuperlo (2813 voti, il 13,28%), il dato più alto a livello nazionale insieme con la val d’Aosta, confermando la piazza d’onore già ottenuta nella consultazione degli iscritti.
È una giornata importante per il Pd trentino, che porta ai seggi 21.185 elettori, 1.300 in più di un anno fa, quando Renzi e Bersani si sfidarono per la premiership del centrosinistra, e anche più delle primarie del 2009 tra Bersani, Franceschini e Marino (e lì c’era anche il traino del voto per il segretario provinciale). Un’affluenza inaspettata per gli stessi dirigenti: «Mi aspettavo meno gente - ammette il coordinatore Italo Gilmozzi - invece è arrivata, spinta anche dal risultato delle provinciali e probabilmente anche dalla sconfitta alle primarie della scorsa estate per la presidenza della Provincia».
Per il sindaco di Firenze è un exploit. Il confronto con le primarie di un anno fa dice tutto: il 2 dicembre 2012 aveva ottenuto 7311 voti contro i 10.722 di Bersani, un anno dopo i consensi sono quasi raddoppiati e sfiora i 14 mila voti.
La vittoria di Renzi è ovunque. Non solo nelle valli dove aveva dominato lo scorso anno (val di Non e Giudicarie soprattutto), ma in tutti i grandi centri, segno di un voto trasversale di opinione conquistato nell’ultimo anno e di una spinta al cambiamento che si è catalizzata sulla sua persona. A Trento stravince in tutte le circoscrizioni, dal Centro storico (617 voti contro i 263 di Civati e i 138 di Cuperlo), all’Oltrefersina (753 voti contro 309 di Civati e 163 di Cuperlo), dall’Argentario a San Giuseppe -S.Chiara. Solo a Sardagna c’è il pareggio con Civati: 37 a 37, mentre Cuperlo si ferma a 12. Il sindaco di Firenze domina anche a Rovereto, a Riva del Garda, Arco, Pergine, Cles, Mezzolombardo e Mezzocorona, Levico. Vince anche nelle roccaforti tradizionali della sinistra, lì dove Bersani si era nettamente imposto alle primarie di un anno fa e lì dove Cuperlo aveva vinto nella consultazione tra gli iscritti del Pd solo due settimane fa: questa volta votano per Renzi anche Isera (81 voti contro i 30 di Civati e i 25 di Cuperlo), Mori (332 voti contro i 100 di Civati e i 78 di Cuperlo) e Nomi (72 contro 17 di Civati e 39 di Cuperlo). Renzi ottiene risultati importanti anche nelle località turistiche - dove ieri hanno potuto votare anche i turisti in vacanza sugli sci - da Pinzolo a Moena, da Cavalese a Folgaria.
L’altro dato che esce dalle primarie in Trentino è l’ottima affermazione di Civati, che con il 20% supera di 6 punti il suo risultato nazionale: un dato frutto di un lavoro portato avanti da tempo, a partire dal coordinamento di Trento (in città ottiene il 25% rosicchiando punti a Renzi al 62%) che con il deputato lombardo ha stabilito da tempo un rapporto solido, conquistando sostenitori pesanti come l’assessore provinciale Donata Borgonovo Re.
Chi esce sonoramente sconfitto in Trentino è Gianni Cuperlo, che si ferma al 13%, quasi 5 punti sotto il dato nazionale: il sostegno di alcuni big come Laura Froner, Roberto Pinter e Bruno Dorigatti non è bastato al candidato che più si è identificato in un Pd di sinistra. Il ciclone Renzi questa volta non ha avuto avversari.
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