Regione, la staffetta parte con Rossi e Arno resta fuori

Incontro tra i due presidenti e nuova ipotesi per la giunta: Stocker vice, dentro Bizzo. Il Pd trentino dovrà aspettare


di Chiara Bert


SAN MICHELE ALL’ADIGE. La «staffetta» al vertice della Regione potrebbe invertirsi e per agevolare la composizione (in salita) della giunta potrebbe partire con la presidenza trentina di Ugo Rossi (nonostante il presidente uscente fosse Alberto Pacher) e l’assenza di Arno Kompatscher, il quale cederebbe il posto di vicepresidente alla collega Svp Martha Stocker. Assessorato molto probabile per l’altoatesino Roberto Bizzo, mentre il Pd trentino - che rivendicava un assessorato per l’intera legislatura - resterebbe fuori dall’esecutivo per i primi due anni e mezzo. «Non decidono i presidenti, ma i partiti della maggioranza», prende tempo il coordinatore del Pd trentino Italo Gilmozzi, che dovrà far fronte ai tanti mal di pancia dentro il partito dove non tutti sono disposti a ingoiare il rospo.

È una soluzione inedita quella che si profila dopo il vertice di ieri a San Michele all’Adige tra i presidenti delle Province di Trento e Bolzano. Non il primo incontro tra i due, ma il primo - a pranzo, al ristorante Da Silvio - nella veste di governatori dopo la fine dell’era Dellai–Durnwalder. Un vertice servito a rinsaldare i rapporti e confermare l’alleanza regionale su alcune partite strategiche, a cominciare dalla trattativa con il governo. Ma perché la collaborazione possa proseguire, serve una Regione funzionante, dunque un esecutivo. Rossi e Kompatscher avevano da sciogliere il nodo della formazione della giunta, che non pochi problemi sta creando sull’asse Trento-Bolzano, soprattutto in casa Pd, dove sia i trentini che gli altoatesini rivendicano l’assessorato per l’intera legislatura. Con l’aggiunta del caso «quote rosa» esploso all’ultimo, su minaccia di un ricorso da parte dell’ex consigliera Margherita Cogo che ha costretto tutti a considerare che si stava ipotizzando un esecutivo tutto al maschile.

I due presidenti ieri hanno chiarito che nessuna decisione è stata presa: «Il ragionamento va fatto con la maggioranza regionale, convocheremo presto un incontro dove formuleremo le nostre proposte per condividerle. Abbiamo ancora qualche settimana per farlo. Sarebbe sbagliato che decidessimo noi due, non è questa la nostra idea della politica». La composizione dunque ancora non c’è, ma il quadro che sembra profilarsi è questo: Rossi presidente della Regione per i primi due anni e mezzo e Martha Stocker (assessore uscente alla previdenza) vicepresidente al posto di Kompatscher. In questo modo la Svp garantirebbe la presenza in giunta di una donna e crescerebbero le probabilità di un assessorato per Roberto Bizzo (Pd), assessore regionale uscente agli enti locali rimasto fuori dalla nuova giunta provinciale di Kompatscher nella quale per i Democratici è entrato il solo Christian Tommasini. Kompatscher e Rossi ieri non hanno voluto fare nomi. A domanda secca - sarà presidente della Regione? - Kompatscher ha risposto: «Escludo che possano esserci cambiamenti radicali rispetto a quello che è stato fatto in precedenza. Può essere che non sia io il primo presidente, potrebbe essere il collega Rossi». Il nuovo puzzle spianerebbe la strada al varo della giunta. «Non è scritto nella pietra che si debba ripartire con l’ordine della scorsa legislatura - chiarisce Rossi - sono pronto a partire per primo se questo agevola il percorso». Ovvero, quando il presidente è trentino, tre posti agli altoatesini, che sarebbero Martha Stocker e Josef Noggler per la Svp e Bizzo. Probabile poi che, per rispettare gli equilibri fra Trento e Bolzano, la «staffetta» ladina parta invece con il trentino Giuseppe Detomas per proseguire nella seconda metà della legislatura con Florian Mussner. Dal 2016 la presidenza passerà agli altoatesini, probabilmente allo stesso Kompatscher, con Rossi vice a meno che non decida di cedere il posto a un altro esponente del suo partito. Se la Svp confermasse Noggler, a questo punto esprimere la donna della giunta spetterebbe al Pd trentino, che ha Violetta Plotegher e Lucia Maestri. Rimarrebbero a secco Mattia Civico e Luca Zeni, fino a qualche giorno fa i principali candidati all’assessorato regionale. La battaglia, nelle prossime settimane, sarà tutta in casa Pd.

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