Referendum, blitz contro le sedi del Pd
Prese di mira le sedi in via Ferrera e al Condominio Piemonte con slogan ingiuriosi
ARCO. Gravi e pesanti atti vandalici post referendum alle sedi del Pd di Arco, in via Ferrera, e Riva, al Condominio Piemonte, che sono state prese di mira con l’apposizione di vari fogli, uno dei quali affisso sulla sede arcense con la stella di David, simbolo dello Stato di Israele, mentre sugli altri vi è riportata la storpiatura volgare del motto della campagna referendaria pro Sì. Non certo l’unico episodio contro il Partito Democratico, l’ultimo dei quali è avvenuto non molto tempo fa a seguito dell’elezione a sindaco di Torino di Chiara Appendino, ma in questo caso si è oltrepassato limite, come sottolinea la stessa segretaria zonale Tiziana Betta. «Quando c’è lo scherzo va bene - ha dichiarato - ma questo è un passo oltre che è troppo».
La scoperta è stata fatta nella serata di ieri quasi per puro caso e prontamente sono state allertate le autorità. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri per i primi rilievi e accertamenti del caso. «Se questa è la democrazia - chiosa la segretaria arcense - allora c’è qualcosa che non va». Sconcerto sollevato anche dall’assessore di Riva Alessio Zanoni che ricorda come l’apposizione della stella ebraica sulle mura di un edificio riporti alla memoria le deportazioni della seconda guerra mondiale. «Se queste sono le reazioni a quello che dovrebbe essere un esito democratico - ha dichiarato l’assessore rivano - allora il voto non è più uno strumento di democrazia». «Il voto - insiste Zanoni - sembra essersi trasformato in una clava per punire e non in uno strumento dei cittadini per progredire».
Sembra evidente che l’episodio sia collegato con l’esito della votazione sul referendum costituzionale del 4 dicembre, ma per il primo cittadino di Arco, Alessandro Betta, c’è di più ed è il frutto di una campagna elettorale politica esasperante tenuta sui toni alti. «Esasperare il clima è pericoloso - accusa il sindaco arcense - Il risultato è quello di far emergere i fanatismi e questi sono i risultati a cui si arriva». «Invito a un abbassamento dei toni - continua Betta e lascio a tutti trarre le dovute conclusioni e valutazioni. Con un clima così non si va da nessuna parte». Dello stesso avviso il segretario della sede rivana Gabriele Hamel. «Questi episodi - dichiara - che hanno il sapore di un chiaro gesto antisemita devono far alzare il livello di allerta del confronto democratico». «Tutte le forze politiche di tutti i consigli comunali e della Comunità di Valle devono impegnarsi immediatamente a rasserenare il clima e a condannare tali atti».
Condanna unanime anche da parte delle minoranze che si scagliano contro i fautori di un gesto tanto spregevole. «Bisogna condannare un atto di questo tipo - chiarisce Giovanni Rullo consigliere pentastellato del Comune di Arco e già candidato sindaco - È evidente che da parte di una certa minoranza non vi è la capacità di capire e interpretare cosa sia la democrazia». «Gli atti vandalici non trovano alcuna giustificazione - ha dichiarato la consigliera rivana Franca Bazzanella - Sono comportamenti che lasciano allibiti e senza parole».
I carabinieri dopo il sopralluogo alla sede di Arco si sono diretti alla sede di Riva per raccogliere prove ed eventuali testimonianze.
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