Rampanelli aveva pensato al suicidio
La confidenza ad un’amica pochi giorni prima di uccidere la compagna Laura e la figlia di lei e togliersi la vita
TRENTO. Gli amici della coppia non sapevano nulla delle tensioni fra Claudio Rampanelli e Laura Simonetti. Apparivano sereni come sempre, ma in realtà la decisione della donna di mettere fine al rapporto ultradecennale che li legava, aveva toccato nel profondo Claudio. Che si sarebbe confidato solo con un’amica, una persona per lui fidata che avrebbe raccolto gli sfoghi dell’uomo. Che - a quanto pare - non avrebbe mai palesato l’idea di uccidere Laura Simonetti. Ma, in un messaggio spedito all’amica confidente pochi giorni prima del duplice omicidio, avrebbe invece detto di volersi togliere la vita. L’idea di veder naufragare il suo rapporto lo aveva spinto ad avere dei pensieri suicidi. Una disperazione che traspare anche nelle lettere che l’uomo ha scritto dopo l’omicidio della sua compagna e di Paola Ferrarese la figlia 27enne di lei. In una delle missive che è stata trovata dalla polizia, infatti, lui si descrive come una persona cui è crollato il mondo addosso. Dice anche di non essere un assassino anche se pochi minuti prima aveva tolto la vita a due donne che facevano parte della sua famiglia. Poi si è tolto la vita lanciandosi dal tetto dell’ascensore del palazzo di via Marchetti.
L’amica sarebbe stata forse l’unica persona con cui Rampanelli si confidava. E a lei aveva detto della decisione di Laura di lasciarlo, decisione maturata circa un mese fa. E forse la decisione di non coinvolgere nelle vacanze a Jesolo anche l’uomo, voleva essere un chiaro segnale che loro non erano più una coppia. Al mare Simonetti c’era andata con la figlia Paola che era l’unica, nei quindici giorni di ferie, a tenere un contatto con Rampanelli. Dall’esame delle telefono dell’uomo (quelli delle due donne sono bloccati da delle password e quindi al momento sono inaccessibili) traspare infatti che l’uomo avesse cercato di contattare la sua compagna più volte anche tramite «whatsapp» senza avere mai risposta. Anche questo a posteriori viene letto come un segnale da parte della donna: per lei la storia con Rampanelli era finita. Ciò che resterà per sempre un mistero è quale sia stata la frase che ha fatto scattare nella testa dell’uomo quello che lui stesso ha definito un «raptus di follia». Raptus che lo ha portato ad accoltellare Laura e la figlia Paola che ha avuto solo la sfortuna di essere in quella casa in quel momento.
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