Ragazzina «derubata» dell’identità su Facebook
Il primo caso noto era stato, quattro ani fa, quello del professor Alberto Conci che si trovò con nome e cognome su un profilo Facebook che non aveva mai creato. Questa volta è toccato ad una ragazzina
TRENTO. Il primo caso noto era stato, quattro ani fa, quello del professor Alberto Conci che si trovò con nome e cognome su un profilo Facebook che non aveva mai creato. Questa volta è toccato ad una quindicenne della Valsugana che ha scoperto di essere attiva sul social network senza essersi mai iscritta. Sono stati degli amici - di quelli veri non di quelli virtuali - ha metterle la pulce nell’orecchio e quando è andata a controllare ha scoperto che era vero: il nome era il suo, il cognome pure e c’erano anche delle foto che ritraevano inequivocabilmente lei. Insomma non c’erano dubbi: qualcuno si era preso la briga di creare il falso profilo e di metterlo in rete. Perché tutto questo? Per ora non è possibile dare una risposta. La mamma della ragazzina si è rivolta ai carabinieri denunciando quanto accaduto. Si tratta infatti di un reato, in particolare di un furto d’identità. Ora saranno i militari dell’Arma che dovranno cercare di capire il perché di tutto questo. E soprattutto chi abbia messo on line in finto profilo. Intanto verrà chiesto a Facebook l’eliminazione del finto profilo perché la ragazzina non ne vuole sapere nulla. Per fortuna chi ha creato la pagina non ha pubblico foto particolari o che potevano mettere in difficoltà la ragazza. Nè è stato utilizzato per postare frasi pesanti o offensive.
Cosa si può fare per difendersi da situazioni di questo tipo? Praticamente nulla. Facebook è un social network aperto a tutti. E' nato in California, a Palo Alto, come strumento per raggiungere gli ex compagni di scuola persi di vista, e si è poi allargato a macchia d'olio in tutto il mondo. Per iscriversi a Fb non serve alcun documento d'identità: basta aprire un account e poco importa se il nome che scrivete è il vostro o del vicino che vi sta antipatico. È evidente che non si possa impedire a chicchessia di creare un profilo. Facebook non prevede alcun tipo di filtro in tal senso. Infatti esistono decine di profili corrispondenti a “Mario Rossi”. Oppure diversi profili che si rifanno a personalità più o meno note ma che con la star (o starlette) non hanno nulla a che fare. Se finite vostro malgrado su Facebook? L'unica possibilità che avete per rimediare è scrivere a Facebook, in inglese, e spiegare in quale trappola siete finiti. Certo se volete anche sapere chi è stato a creare il finto profilo, allora bisognerà rivolgersi anche alle forze dell’ordine come ha fatto la mamma della ragazzina della Valsugana.