Raccolta firme per rendere sicuro il bivio per il colle
PERGINE. Sono 59 i chilometri della tratta trentina della strada statale 47. Percorrendo da Trento questo tratto di arteria fino al confine veneto, esiste un unico attraversamento a raso: quello che...
PERGINE. Sono 59 i chilometri della tratta trentina della strada statale 47. Percorrendo da Trento questo tratto di arteria fino al confine veneto, esiste un unico attraversamento a raso: quello che porta alla frazione perginese di Ischia e al Comune di Tenna. Nessun altro. Comprensibile quindi un po’ di preoccupazione da parte degli abitanti del colle, che hanno fatto partire una raccolta di firme per cercare di sensibilizzare la politica a muoversi. La missiva è indirizzata al presidente della Provincia Fugatti nel suo ruolo di assessore alla viabilità e, per conoscenza, ai sindaci di Pergine Roberto Oss Emer e di Tenna Marco Nicolò Perinelli.
Primo firmatario è Fiorenzo Malpaga, figura molto nota a Tenna, già segretario comunale a Fornace.
«Ho ritenuto doveroso promuovere una raccolta di firme per sollecitare la Provincia alla messa in sicurezza del pericolosissimo incrocio di San Cristoforo – commenta - per i veicoli che provengono da Pergine verso Ischia e Tenna». Continua, riprendendo un passaggio della petizione: «I veicoli che provengono da Pergine Valsugana e si immettono nella corsia centrale, sono costretti a sostare tra le due carreggiate, confidando che i numerosi mezzi, spesso pesanti, che provengono da Levico Terme, mantengano la corsia di marcia, in un tratto fra l’altro interessato da un’ampia curva, spesso affrontata a velocità sostenuta».
Riflessione inconfutabile: quella della strada statale 47 è un’arteria che continua a mietere vittime, soprattutto in alcuni tratti ove gli incidenti mortali si ripetono con drammatica frequenza. Le cronache degli ultimi giorni purtroppo lo confermano.
Una questione irrisolta quella di quel tratto di lago, della quale se ne parla dal secolo scorso. Erano gli anni Novanta quando hanno fatto capolino i primi progetti per realizzare il tunnel sotto il colle di Tenna che avrebbe in questa maniera liberato la sponda est del lago: sotto i ponti – anzi sotto il tunnel – ne è passata di acqua. Si sono succedute amministrazioni provinciali e amministrazioni comunali che in alcuni momenti l’hanno rifiutato e in altri l’hanno perorato. La stessa petizione segnala la sostanziale inerzia della Provincia, considerato che «nei programmi sulla viabilità non risulta inserito alcun intervento sulla messa in sicurezza di tale incrocio». Probabilmente anche i 420 milioni di euro ipotizzati per la realizzazione della canna di 3,6 chilometri, hanno allontanato le velleità politiche.
Il tunnel andrebbe naturalmente a risolvere anche il problema dell’incrocio a raso, ma i tempi non sono e non sarebbero sostenibili. Quindi ecco la petizione, con i firmatari che indicano anche le possibili soluzioni: «Un sovrappasso o sottopasso per la corsia proveniente da Pergine verso Ischia, ovvero, in subordine, una rotatoria, che possa rallentare la velocità dei veicoli su ambedue i sensi di marcia».
Sarebbe anche l’occasione per realizzare una corsia di accelerazione per i veicoli provenienti da Ischia e mettere in sicurezza il transito delle biciclette che, scendendo dal colle, devono percorrere un tratto di statale prima di poter uscire dalla strada e utilizzare il nuovo sottopasso ciclo-pedonale.
Le firme si raccolgono per due settimane a partire da lunedì scorso in municipio di Tenna o il bar Concordia di Ischia.