il caso

Questuanti con i cani in città, l’appello di Zampa Trentina: “Scatti al più presto il divieto”

I cuccioli vengono utilizzati per impietosire i passanti e sono costretti a restare per ore al freddo. L’associazione: “Non è una battaglia contro l'accattonaggio, ma contro l'elemosina con animali. Dobbiamo aiutarli”


di Daniele Peretti


TRENTO. Si avvicina il periodo natalizio e tornano i questuanti che utilizzano cani, in particolar modo cuccioli, con i quali sperano di impietosire i passanti. Si avvicinano anche i giorni del grande freddo e non sono certo le giornate per tenere dei cani fermi, sdraiati per terra.

Ci sarebbe una recente normativa approvata dal Consiglio comunale che vieterebbe l’uso di animali per chiedere la carità, ma i tempi burocratici di applicazione sono decisamente lunghi e così resta campo libero per chi, con questo mezzo, chiede la carità.

L’associazione Zampa Trentina rilancia la richiesta di velocizzare l'entrata in vigore del divieto e torna in prima linea in una battaglia che la vede da anni protagonista.

“Facciamo fatica – si legge nel comunicato stampa - a comprendere la lungaggine dell'iter burocratico, soprattutto mentre restiamo impotenti a vedere l'ennesimo cucciolo sfruttato. Ne parliamo spesso con le persone e ci interessa ascoltare le obiezioni della gente.

Spesso ci dicono: ma pensate alle condizioni di certi animali in tante stalle, ai cani a catena, agli orsi, alla caccia, ai circhi e via dicendo. Ma noi ci chiediamo come si fanno a risolvere i grandi problemi se non partiamo dai piccoli... Il mondo non si cambia in un giorno e la sensibilizzazione verso gli animali va coltivata e fatta crescere affinché un domani ci ritroviamo in un mondo migliore.

Ribadiamo che la nostra non è una battaglia verso l'accattonaggio, ma verso l'accattonaggio con animali, anche se alcuni sono cippati, questo non ha importanza, i cani devono essere tolti e più restituiti.

Continueremo a spiegare alla gente che lascia un'offerta, spinta dalla pietà verso questi cuccioli, che neanche un centesimo della loro offerta verrà speso per quel cucciolo. Se hanno un cappottino, un guinzaglio e un cuscino è solo perché qualcuno di buon cuore lo ha acquistato per quel cucciolo, stesso discorso per piccole cure o cibo idoneo. E comunque tutto ciò a volte non è sufficiente e per qualcuno si arriva troppo tardi. Iniziamo a domandarci come fa un cucciolo a restare fermo tante ore, non è normale.

Vi prego non venite a dirci che loro amano i loro cagnolini, la favola del dolce Remi' ormai è superata. E infatti vedrete che presto vorranno disfarsi di quei cuccioli, quando non serviranno più, proveranno a venderli e, se non ci riusciranno, li molleranno a noi, per l'ennesima volta. Questo non è amare gli animali”.

Zampa Trentina si rivolge ai politici e ai cittadini per conoscere le eventuali contrarietà all'applicazione di questo divieto. Se si apre una discussione, l'associazione la vuole allargare al problema dei ricoveri notturni dei senzatetto che al momento non sono condivisibili con i loro cani.

Le volontarie di Zampa Trentina vogliano ringraziare quei commercianti che hanno iniziato ad allontanare dalle proprie attività i questuanti con animali e quei cittadini che segnalano questi abusi: spesso i cani vengono sedati per renderli più docili, innescando così la pietà della gente.













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