Questua con i cani, nuove segnalazioni in centro città
Cuccioli al guinzaglio che si lamentano davanti al passaggio di cittadini e turisti. Vengono venduti anche a cento euro
TRENTO. Le drammatiche vicissitudini dei cani costretti a seguire i questuanti non sono di certo finite con la modifica del regolamento di Polizia Urbana che ne vieterebbe lo sfruttamento. Paradossalmente il recente provvedimento invece che creare un ostacolo alla questua con animali, ha finito per legittimarla. Per essere in regola infatti, i cani devono essere cippati, quindi riconducibili ad un proprietario. E il racket dell'elemosina in città cos’ha fatto? Tutti con i microchip e così nessuno può far nulla in loro difesa.
O meglio qualcosa si potrebbe fare. I cani sono tutti in vendita. Per la cucciola di pastore tedesco che vedete nella foto il prezzo è di 100 euro: si tratta, si paga il concordato ed il cane cambia rapidamente padrone. Si può fare? Sarebbe meglio di no perché in questo modo si va ad incentivare un malcostume che ha come unico obiettivo quello del denaro. Non è che comprandone uno si ferma il circuito, perché rubati, acquistati all’estero oppure arrivati dalle cucciolate incontrollate degli accampamenti, il riciclo dei cani è continuo.
La foto è stata scattata in vicolo dell’Adige a poca distanza dall’ingresso del Conad in una via di collegamento dal forte passaggio pedonale. Il cucciolo è tenuto al guinzaglio, piange, si lamenta ed in cambio riceve solo degli strattoni col guinzaglio. Ma non è l’unica. Altre segnalazioni arrivano dalla zona del nuovo Iperpoli, dal punto Poli di via Maccani, da quello davanti all’ospedale Santa Chiara e dall’Obi - spesso sono oggetti di scambio e quasi sempre sono di un’anomala mansuetudine che fa perfino pensare all’uso di tranquillante.