Quando il portalettere va in ferie Sanzeno non riceve la posta

Da sabato scorso il paese subisce i disagi di un disservizio che si ripete da anni con l’arrivo dell’estate Né all’ufficio di Fondo, dove si accumula la corrispondenza, né a Cles sanno dare spiegazioni



SANZENO. Da sabato niente posta a Sanzeno e frazioni: il portalettere è in ferie (programmate) e la corrispondenza, i quotidiani e tutto il resto rimangono ammucchiati nell'ufficio di Fondo da cui si smista la posta dell'intera Alta Anaunia. Una situazione che purtroppo si ripete anno dopo anno, estate dopo estate, con un servizio che diventa così un disservizio. All'ufficio di Fondo allargano le braccia, l'organizzazione dei portalettere non dipende dagli uffici periferici, occorre rivolgersi a Cles. «Cosi mi hanno detto, ma nemmeno dal capoluogo della valle ho avuto risposte, non si sa nemmeno quando il servizio riprenderà e con quali standard» - afferma un residente che ha segnalato il fatto al Trentino.

Sabato – racconta l'uomo – non gli è arrivato il quotidiano al quale è abbonato ma non ci ha fatto caso più di tanto, perché non è la prima volta che la vigilia di festa salta la distribuzione. Ma quando ha visto che il postino non si è visto né lunedì né martedì ha voluto vederci chiaro ma senza ottenere una risposta. «In questo modo il servizio postale va a rotoli sempre di più: cercano di risparmiare ma in questo modo distruggono anche quel poco che rimane, come un cane che si morde la coda per non sentire i morsi della fame» - afferma il cittadino.

L'ufficio postale invece è regolarmente aperto, ma gli addetti non possono farci nulla per quanto riguarda la distribuzione della corrispondenza. Il portalettere infatti hanno una gerarchia a se, e turni e vacanze vengono gestiti autonomamente. «Che il portalettere andasse in ferie in questo periodo a quanto mi risulta era programmato, per questo il buco che si è creato a Sanzeno (ma non credo solo a Sanzeno) è inspiegabile. Capisco se si fosse trattato di una malattia improvvisa dell'addetto, o per una sostituzione all'ultimo minuto ma non per ferie che a quanto ne so hanno un piano predefinito da mesi» - afferma il cittadino. E conclude con una considerazione amara. «Il recapito della corrispondenza a domicilio è uno di quei servizi pubblici di cui non si può fare a meno, soprattutto per chi è anziano e non ha la possibilità di spostarsi. La privatizzazione selvaggia che è stata portata avanti nel corso degli ultimi anni temo che prima o poi avrà come sbocco la cancellazione del scolare servizio postale dai piccoli centri. Altro che qualità della vita, qui si va indietro con passi da gigante!». (g.e.)













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