Pulcini come i bambini: lo dice l'Università di Trento
Il Centro interdipartimentale Mente Cervello ha stabilito che i piccoli pennuti sono attratti dal volto della mamma
ROVERETO. Confermata l'attrazione innata dei pulcini verso la forma della chioccia. E nei bambini? Se manca l'attrazione verso il volto della mamma potrebbe essere un indizio di autismo. Questa la conclusione a cui sono giunti i ricercatori del Centro interdipartimentale Mente Cervello (Cimec) dell'Università di Trento, con sede a Rovereto, in uno studio pubblicato su Scientific Reports.
La minore attrazione dei neonati umani ad alto rischio familiare di autismo per i tratti del volto umano apre la strada alla determinazione di fattori di rischio e alla possibilità di intervento precoce. «Sapere che alcune componenti genetiche influenzano le primissime reazioni dei neonati all'ambiente sociale - spiega Elisabetta Versace, ricercatrice del Cimec e prima autrice dello studio - potrà aiutare a determinare il rischio di sviluppare disturbi dello sviluppo e pianificare interventi adeguati». Il gruppo di ricerca ha lavorato con pulcini appena nati, che ancora non avevano visto nulla del mondo.
La preferenza dopo la nascita, sia nei pulcini sia negli esseri umani, si manifesta verso qualcosa che di un volto o della figura di un simile abbia anche solo la parvenza. I ricercatori hanno mostrato a tre gruppi di pulcini di razze diverse sia una gallina intera impagliata che una, sempre impagliata, ridotta però a pezzi e ricomposta in modo casuale. E li hanno poi lasciati liberi di rivolgere la loro attenzione verso l'una o l'altra. Risultato? Dopo l'iniziale predilezione condivisa per la gallina dalla forma naturale, sono subito comparse le prime differenze tra razze.
Secondo i ricercatori, diversi stili di attaccamento che emergono già 5 minuti dopo le prime esperienze sociali sono un indizio della base genetica delle diverse strategie di relazione e interazione con gli oggetti sociali.