Pubblicità ingannevole, Rai a giudizio
Digitale: avviato dalla Federconsumatori roveretana il sollecito al Garante
ROVERETO. Pubblicità ingannevole: il Garante per la concorrenza ha aperto il procedimento contro la Rai per il digitale, e tutto è partito dal Trentino, da Rovereto. L'autorità garante della concorrenza e del mercato, sulla base delle segnalazioni di Federconsumatori del Trentino, ha avviato un procedimento contro Rai e Rai Way, ipotizzando una pubblicità scorretta da parte dell'emittente, sul passaggio al digitale. Per la Federconsumatori trentina si tratta di un punto a favore importantissimo; un'eventuale condanna della Rai sarebbe pressoché indolore per l'emittente (male che vada saranno 40 mila euro di sanzione) ma sarebbe un punto d'appoggio decisivo se decidesse di avviare una causa collettiva per il rimborso dei danni.
L'autorità ipotizza infatti per la Rai "una pratica commerciale scorretta" perché avrebbe indotto i consumatori ad "assumere una decisione commerciale che non avrebbero altrimenti preso", acquistando apparecchiature come antenne o decoder, che mai avrebbe acquistato se fosse stato informato delle difficoltà di ricezione dei canali. L'autorità garante cita i problemi di fruizione dei canali Rai in Toscana, ancora servita dal segnale analogico. Le stesse cose che si sono verificate a Rovereto, in particolare al Brione, e in Vallagarina, dove tanta gente, che pure aveva pagato il canone e aveva anche preso il decoder, non è più riuscita a vedere i canali Rai. Questo, segnala il Garante, potrebbe aver indotto gli utenti a scegliere altri servizi, come ad esempio il satellitare, sostenendo ulteriori spese, che mai sarebbero state fatte se la campagna pubblicitaria fosse stata completa. Sempre secondo l'autorità garante, scorretto potrebbe essere anche l'aver definito "numero verde" il servizio 199 123 000, sulle attività di Rai; il servizio è a pagamento, mentre definirlo "numero verde" può aver indotto gli utenti a crederlo gratuito.
Il Garante ha richiesto informazioni dalla Rai, ed entro l'autunno il procedimento verrà concluso; se la campagna informativa della Rai sarà effettivamente giudicata pubblicità ingannevole, l'emittente dovrà sospendere sospendere o correggere la campagna, e pagare una sanzione amministrativa, che sarà compresa tra 2 mila e 40 mila euro. Una eventuale condanna sarebbe una vittoria importantissima per Federconsumatori Trentino e per il suo responsabile Pasquale De Matthaeis, che per primo denunciò il cosiddetto "flop digitale". Soprattutto in vista di una possibile causa collettiva per il rimborso dei danni per le spese aggiuntive e del danno morale: per ora è stata accantonata per le poche adesioni, ma una condanna del garante aumenterebbe, e di molto, le possibilità di vincere in tribunale.