Prof precari da risarcire, la Uil: «Sono centinaia» 

Dopo la sentenza che ha condannato la Provincia, interviene il sindacato Di Fiore: «I ricorrenti, tra i nostri e quelli della Cisl sono oltre 500 



TRENTO. Saranno molti di più gli insegnanti che la Provincia dovrà risarcire. Ieri il Trentino ha pubblicato la notizia della condanna da parte del Tribunale per gli 11 precari che si sono affidati al sindacato Anief perché hanno svolto supplenze per più di 36 mesi ed è stata riconosciuta l’illegittimità dei contratti a termine per coprire posti che erano vacanti. Il segretario Pietro Di Fiore della Uil Scuola spiega che i loro assistiti sono 250, ma calcolando anche quelli che si sono rivolti alla Cisl, dovrebbero essere in totale 500. «Sta giungendo a chiusura il percorso giudiziario - aggiunge Di Fiore - dei ricorrenti che hanno chiesto il ricorso nel gennaio del 2011, tra insegnanti e personale Ata. Si tratta di insegnanti che hanno anche 10 o 15 anni di precariato, che lavorano sia nelle scuole elementari, medie e superiori, parte dei quali sono nel frattempo diventati di ruolo. Il giudice deve riconoscere la ricostruzione di carriera, che significa che ogni 6 o 7 anni c’è un aumento, mentre i precari continuano ad avere uno stipendio di prima fascia. Per cui tutti i ricorrenti vantano anni per i quali non è stata riconosciuta la progressione di carriera e per ogni mese significa sui 100 - 200 euro di stipendio non remunerato. In più c’è il danno per non essere stati stabilizzati, perché la norma europea indica che dopo 3 anni di contratto reiterato, devi essere assunto. Se all’amministrazione non è stato possibile trasformare il contratto da tempo determinato a indeterminato, la corte costituzionale ha dato indicazione, anziché passare al contratto a tempo indeterminato, che si risarcisca il danno. Anche per chi è passato di ruolo, il danno c’è stato, quindi se il ricorso è partito nel 2011 gli arretrati possono essere calcolati sugli ultimi 5 anni precedenti. Faccio un esempio: c’è uno degli insegnanti che ha contratti stabili dal 1993 e può vantare 70 mila euro di arretrati».

Secondo i dati forniti in una recente riunione con i sindacati dal Dipartimento della conoscenza, gli insegnanti che attendono l’immissione in ruolo hanno in media 50 anni per la scuola secondaria, 48 per la primaria. «In questi giorni infatti - chiarisce Di Fiore - si sta procedendo finalmente alla costruzione di una graduatoria per tutti gli insegnanti abilitati. Per il disegno di legge sulla stabilità, la graduatoria per gli insegnanti che abbiano sostenuto il Tsa (tirocinio formativo abilitante) o i Pas (percorsi abilitati speciali) sarà ai fini dell’immissione in ruolo». Conclude Di Fiore: «Magari l’amministrazione impugnerà la sentenza, ma visto che si sono già pronunciate la corte europea e la corte costituzionale, sarà difficile che la Provincia possa evitare di pagare il dovuto». (sa.m.)













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