Primiero, «Solivi» accende la luce

Conclusi i lavori di elettrificazione da 1,3 milioni necessari per sviluppare allevamento e turismo


di Raffaele Bonaccorso


PRIMIERO. Ha lavorato con impegno e bene in questi anni il Consorzio di Miglioramento Fondiario di Mezzano e Imer. Sono stati anni non facili per i Consorzi, ma quello di Mezzano e Imer bisogna dire che è riuscito, con sensibilità e competenza, a rispondere ai bisogni dei cittadini, consegnando agli stessi delle opere che migliorano e valorizzano il territorio montano. Fra le realizzazioni più importanti c’è l’intervento di elettrificazione della zona “Solivi”.

L’iniziativa è stata portata avanti inizialmente dal presidente Bruno Dalla Sega, quindi dal suo successore Luigi Orler Luigi e si è conclusa con l’attuale presidenza di Arduino Nicoletto. L’anello di congiunzione tra le varie presidenze e quindi la garanzia di continuità, è stata data dalla segretaria Giacomina Meneghel, che ha gestito tutta la non facile vicenda burocratica e amministrativa. E le dimensioni lo fanno ben capire: il perimetro interessato dall’intervento racchiude un’area pari a ben 200 ettari, sono stati posati 20 chilometri di tubazione, circa 20 chilometri di cavi elettrici, sono stati movimentati quasi 7.000 metri cubi di terra e sono state servite oltre 130 utenze, senza alcuna linea aerea.

L’opera è stata progettata e diretta dallo studio d’ingegneria Mauro Lott, è stata finanziata all’80% dalla Provincia, su di un importo di spesa pari a circa 1.300.000 euro ed è stata realizzata in 2 lotti distinti, dalle imprese locali Fontan e Orsolin Giacomo & Figli, coadiuvate dall’impresa Mauro Zanetel per la parte movimento terra. Per la parte elettrica ha operato Acsm di Primiero. Particolare cura è stata data al ripristino del territorio ed all’inserimento delle 4 cabine di trasformazione, armoniosamente integrate con il territorio. Parte attiva hanno avuto anche i comuni di Mezzano ed Imer con la loro disponibilità ad agevolare l’iniziativa, compartecipando anche all’abbattimento dei costi di realizzazione di 2 cabine di trasformazione.

La zona dei “Solivi”, pur servita da acquedotti e strade, necessitava ancora del servizio di energia elettrica: solo con tutte queste infrastrutture viene facilitato il lavoro in montagna, il suo mantenimento, la sua difesa e un migliore e corretto sfruttamento. L’assenza della fornitura elettrica avrebbe sicuramente condannato ad un sicuro declino buona parte dei “Solivi”. Grazie al Consorzio oggi può essere consegnata alla comunità un’opera che ha portato indotto nella valle, ha rivalutato ampie zone e permetterà un ulteriore interessante sviluppo silvo-pastorale e, se saggiamente gestito, anche un turistico di nicchia.

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