Prg, in commissione battaglia sulle palazzine di Gardolo
trento. Le osservazioni al nuovo Prg avanzate dalle circoscrizioni erano poche e limitate singole situazioni - dai parcheggi in prossimità della funivia di Sardegna all’area Praiol a Sopramonte - ma...
trento. Le osservazioni al nuovo Prg avanzate dalle circoscrizioni erano poche e limitate singole situazioni - dai parcheggi in prossimità della funivia di Sardegna all’area Praiol a Sopramonte - ma il tema chiave della seduta della commissione urbanistica svoltasi ieri è stato un altro: la bocciatura arrivata da Gardolo, dove la circoscrizione, in segno di protesta contro il progetto di edificazione di via XXV Aprile, e soprattutto contro le modalità con cui era stato inserito a luglio in Consiglio comunale, ha deciso di esprimere all’unanimità parere contrario contro la variante.
Un niet che ha lasciato il campo, ieri, a opinioni discordanti - nonostante l’approvazione del progetto fosse avvenuta in condivisione con maggioranza e opposizione - e tensioni, in particolare tra il sindaco e la Lega, con quest’ultima che ha tentato di giustificare la dissonanza tra il voto di luglio (favorevole) e la bocciatura in circoscrizione dei giorni scorsi. Andreatta si è detto “sereno” e non ritiene che si possa parlare di un “no” complessivo al Prg e ha ceduto la palla alla commissione e ai consiglieri, che a loro volta hanno stabilito di rinviare eventuali decisioni nel merito al prossimo consiglio comunale, dove con ogni probabilità qualcuno presenterà emendamenti per chiedere di stralciare il progetto. Dopo l’illustrazione del parere della circoscrizione di Gardolo e delle specifiche motivazioni da parte dell’architetto Giuliano Stelzer, dirigente del servizio Urbanistica e ambiente, il primo a prendere la parola è stato il consigliere della Civica trentina Andrea Merler, che dall’opposizione si era fatto promotore dell’emendamento contenente il progetto. “Gli obiettivi di piano sono assolutamente rispettati, e si prevede la possibilità di utilizzare spazi per finalità sociali o para-pubbliche come esattamente è il cohousing. Ci saranno spazi comuni, orti comuni, parcheggi pubblici. Si prevedono servizi, negozi di vicinato”. Arriva poi il turno di Gianni Festini Brosa (Lega) e gli animi si surriscaldano, perché nel tentativo di giustificare la scelta del suo partito in circoscrizione il consigliere ha puntato il dito contro il metodo complessivo seguito da Andreatta per l’approvazione del nuovo Prg. Marco Ianes (Verdi) ha colto la palla al balzo per scagliarsi contro la minoranza: “Proponete un emendamento, costringete l’aula a votarlo a tarda notte e poi qui smentite il voto. Sono sempre consiglieri vostri o c’è un’altra Lega? Il no è su tutto - dice rivolgendosi poi al primo cittadino - è un no al Prg, seppur politicamente motivato”. Ianes sarebbe dell’idea di stralciare la proposta, rimandando a una variante successiva il progetto e compiendo “un processo più condiviso con chi abita il territorio”. Andrea Maschio (Onda civica) ricorda che ci fu condivisione nell’inserimento del progetto, “ma fu una condivisione forzata, frutto di un ricatto usato più e più volte in questa legislatura da alcuni partiti dell’opposizione. Certo è che nel momento in cui si accetta una cosa del genere la responsabilità non è più del consigliere Merler ma di tutti quelli che hanno scritto e sottoscritto l’emendamento”. Paolo Serra (Pd) riconosce che sono mancati passaggi di condivisione, “ma questa è un’ iniziativa che viene incontro alle esigenze dei cittadini e che può essere utile al territorio”. Vanni Scalfi (Futura) non ha risparmiato critiche: “Da parte dei proprietari dei terreni c’è stata un’attività di lobbismo imbarazzante”. In chiusura Andreatta ribadisce: “Il no arrivato da Gardolo non è in contrasto con il sì al pacchetto e sono sereno sul loro pensiero rispetto alla variante. Bisogna avere coraggio a dire che si boccia il Prg”.