«Prg di Aldeno, non poteva essere votato nel semestre bianco»
Aldeno. Gli ex consiglieri di maggioranza Massimo Perticucci, Alessandro Cimadom e Stefano Dorgotti del gruppo “Aldeno per il Futuro” che ha guidato l’amministrazione comunale con il sindaco Nicola...
Aldeno. Gli ex consiglieri di maggioranza Massimo Perticucci, Alessandro Cimadom e Stefano Dorgotti del gruppo “Aldeno per il Futuro” che ha guidato l’amministrazione comunale con il sindaco Nicola Fioretti del gruppo “Aldeno al Centro” e che sono stati indicati come i “responsabili” delle dimissioni di sindaco e giunta avvenute nella seduta dello scorso 18 novembre, intendono chiarire le proprie posizioni: «Nessuno ha messo al muro sindaco e giunta. Volendo avrebbero avuto la maggioranza dei voti necessari per approvare la delibera per la modifica del Prg perché la minoranza aveva dichiarato la volontà di abbandonare l’aula e l’atto sarebbe stato approvato con 8 voti favorevoli e 3 astenuti».
Sottolineano: «Se il sindaco nelle interviste rilasciate trova inspiegabile il mancato supporto vogliamo spiegarlo, perché il motivo dell’astensione è semplice. Deliberare su una variante al Prg che prevede modifiche sostanziali a favore di privati non è legalmente possibile durante il “semestre bianco”, come previsto dalla Legge provinciale n. 15/2015. Tale periodo quest’anno decorreva dal 2 novembre, data dopo la quale non era più possibile agire sul Prg per variazioni in favore di privati, come indicato dal Consorzio dei Comuni in una circolare».
L’adozione di varianti specifiche al Prg in tale periodo comporta l’illegittimità delle stesse con conseguente annullamento da parte dell’organo provinciale in quanto in contrasto alla norma di legge e che, se adottata, avrebbe potuto avere anche conseguenze pregiudizievoli per il Comune, e quindi per la collettività.
«Tale questione, rilevata dalla minoranza - prosegue la nota - è emersa solo nella seduta del consiglio comunale e quindi si è chiesta la sospensione della seduta per valutare questo nuovo elemento in seno alla maggioranza. A questo punto sono risultate chiare le divergenze riguardo alla strada da seguire e in tre abbiamo scelto di astenerci dal voto delle varianti al Prg all’ordine del giorno. Alla ripresa della seduta del consiglio comunale, abbiamo comunicato e motivato le ragioni delle nostre intenzioni. È evidente quindi come tale decisione è stata dettata esclusivamente da “ragioni di diritto” e non certo da “ragioni politiche». Pertanto: «A fronte di quella che riteniamo una ragionevole decisione per “motivi di diritto” è seguita, a nostro dire, l’incomprensibile e del tutto inaspettata decisione, di natura politica, di dimissioni della giunta e del sindaco che – pur avendo i numeri per poter approvare le varianti al Prg, ha scelto di non procedere ugualmente all’adozione delle stesse, ». «La politica, per come la intendiamo noi - osservano - oltre a operare nei limiti della legge, significa rispettare e sostenere il gruppo di cui si fa parte, cosa che abbiamo fatto per tutta la durata della consiliatura, ma anche assumersi le responsabilità delle proprie decisioni davanti a tutta la comunità». G.M.