Premio Solidarietà Alpina alla sherpa Pasang Lhamu

È la prima donna della sua etnia ad essere diventata guida alpina e si è distinta come pochi altri nell’organizzare gli aiuti al Nepal devastato dal terremoto


di Elena Baiguera Beltrame


PINZOLO. Giunta alla 45° edizione la Targa d'argento del “Premio Internazionale Solidarietà Alpina” premierà quest’anno la guida nepalese Pasang Lhamu Sherpa Akita. La cerimonia avrà luogo sabato prossimo alle 12 nella sala consiliare del Comune di Pinzolo. La straordinaria opera di questa donna, prima guida alpina femmina di etnia sherpa, ha avuto una eco internazionale e dunque su di lei si è concentrata l’attenzione del Comitato del Premio, per conferirle un “riconoscimento alla generosità, allo spirito di sacrificio e alle capacità organizzative con cui si era prodigata nei soccorsi”. Nata nel 1984, con un trascorso alpinistico di grande spessore, ha scalato l'Everest, è stata la prima donna a raggiungere la vetta del K2 e a salire i 7.321 metri del Nangpar Gosum. Inoltre ha accompagnato spedizioni in Nepal, in Pakistan, in Argentina sull'Aconcagua, negli Usa e sui versanti francesi delle Alpi ed è stata la prima istruttrice di montagna in Nepal a conquistarsi il titolo di guida alpina internazionale. Subito dopo il sisma è riuscita, con una straordinaria solerzia, ad allestire ben 9 campi medici sull’intera fascia del terremoto, portando aiuti concreti a 1200 pazienti. Nel dopo terremoto si è dedicata al coordinamento, organizzando una rete di interventi a favore di quanti erano stati colpiti dalla tragedia, fornendo medicinali, cibo (ben 120 tonnellate), ripari, teli, coperte (14.000) kit per le donne in gravidanza ed attualmente è ancora molto attiva ed impegnata in queste attività.

Il Comitato del Premio Internazionale Solidarietà Alpina ha inoltre deciso di assegnare un significativo riconoscimento anche a Piergiorgio Rosati, pilota del Nucleo Elicotteri della Provincia Autonoma di Trento, che da anni dedica il suo tempo libero a supporto della popolazione nepalese e che particolarmente, in quella terribile circostanza, si prodigò in una generosa missione di soccorso: portare riso e tende nei villaggi distrutti alle quote più alte e portare a valle i feriti più gravi. Rispettando la tradizione, tranne che per quanto riguarda la data del Premio (solitamente consegnato l’ultimo week end di settembre) il programma prevede per venerdì 16 l’incontro dei premiati con gli studenti dell’Istituto Comprensivo della Val Rendena, mentre in serata la guida alpina nepalese ed il pilota incontreranno la popolazione della valle.













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