Pranzi e trasferte, niente tagli ai rimborsi
Dal primo gennaio ridotte le indennità di missione solo per i consiglieri regionali. I due consigli provinciali mantengono le vecchie cifre. Dorigatti: presto riduzioni
TRENTO. Costi della politica, le due Province viaggiano a velocità differenziate. Mentre per i consiglieri regionali le cosiddette indennità di missione sono state limitate a un massimo di 9 mila euro (decurtate cioè di un abbondante 30%) a partire dal primo gennaio grazie all’iniziativa della presidente del consiglio Rosa Thaler (Svp), gli stessi consiglieri - ma nel ruolo di membri dei rispettivi consigli provinciali - continuano per il momento a percepire per spese di viaggio, vitto e pernottamento un’indennità che ha il tetto massimo di 12.200 euro. Nel dettaglio: un cumulo di 4.800 euro l’anno per spese di viaggio con rimborso chilometrico, altri 3 mila di diaria (150 euro al giorno per un massimo di 20 giorni) e altri 4.400 per pernottamento (notte in hotel per un massimo di 20 notti al prezzo massimo di 220 euro a notte). Ma mentre nella Provincia di Bolzano il dibattito è apertissimo e i politici si scambiano accuse roventi su chi stia “sabotando” il “modello Thaler” (scintille, in particolare, fra il verde Riccardo dello Sbarba e Mauro Minniti de La Destra), a Trento tutti concordano sulla necessità di contenere tutte le varie voci di spesa, include le indennità di missione. Le quali sono nella sostanza un rimborso per spostamenti e viaggio con finalità istituzionali, e comunque rispondono alla necessità di rendicontazione per essere liquidate. Con una particolarità: che le indennità regionale e provinciale posso essere sommate. Vale a dire che fino al 31 dicembre ogni consigliere provinciale poteva contare su quasi 25 mila euro di indennità all’anno, sommando i ruoli.
«Come hi già avuto modo di spiegare - dice il presidente del consiglio Bruno Dorigatti -, il primo passo nella nostra marcia verso una vera spending review, sollecitata anche dal governo, è stata la drastica riduzione dei fondi per i gruppi consiliari. Che dal primo di gennaio sono stati sospesi, e in futuro ogni consigliere avrà a disposizione una cifra ridotta a 750 euro al mese, cioè poco più di 5 mila euro l’anno. Niente a che vedere con le spese di prima: il risparmio sarà di 274 mila euro l’anno. Per quanto riguarda invece le altre voci di spesa su cui operare sensibili tagli - aggiunge Dorigatti -, ci troveremo presto per stabilire la misura dei risparmi. Tra le varie voci, verranno tagliate con decisione anche le indennità di missione».
Per Dorigatti, è qualcosa di più di un impegno generico. Infatti il residente del consiglio indica per primavera la data del confronto, e del resto il decreto Monti sui risparmi da operare sulla politica da parte degli enti locali offre un periodo di sei mesi per adeguarsi. Ma sul principio (evidenziato non solo dall’ex presidente del consiglio Monti ma anche dall’esplosione dell’antipolitica) nessuno in consiglio se la sente di tirarsi indietro: tutti sembrano condividere la necessità di spendere di meno. Almeno a parole. (gi.l.)