Postal giudice da 200 mila euro
L’ex dirigente (in pensione) di Provincia e Consiglio è entrato alla Corte dei conti
TRENTO. Dirigente generale della Provincia prima e del Consiglio provinciale poi, Gianfranco Postal è in pensione ormai da diversi anni. Ma la sua competenza sembra tale da far sì che sia impossibile fare a mano di lui. Una volta lasciato Palazzo Trentini, nel novembre del 2009 con tanto di consegna dell’Aquila di San Venceslao da parte dell’allora presidente dell’assemblea Giovanni Kessler, Dellai lo aveva chiamato a fare parte del Comitato legislativo all’inizio dello scorso anno: incarico delicato ma non troppo oneroso per la casse pubbliche, anche se si trattava comunque per Postal di un paio di migliaia di euro al mese. Incarico da cui però qualche giorno Postal si è dovuto dimettere. Non per stanchezza, ma per incompatibilità con l’altro incarico per il quale è stato designato proprio da quel Consiglio provinciale di cui è stato dirigente generale: componente della sezione di controllo della Corte dei conti di Trento, nomina che derivava dalla prima applicazione di una norma di attuazione attesa da tempo. E sul suo nome, benché fosse sufficiente una maggioranza semplice, si erano detti concorsi tutti i consiglieri delle forze di opposizione. Postal ha assunto formale servizio il 27 settembre scorso, una settimana dopo aver rassegnato le dimissioni da componente del comitato legislativo. Un passaggio fruttuoso anche per le sue tasche: l’incarico di giudice della Corte dei conti comporta infatti una retribuzione pari a 200 mila euro lordi all’anno. Cifra che peraltro è a carico del bilancio provinciale. Così infatti prevede la norma di attuazione dell’88, che parla di integrazioni della Corte dei conti (la norma riguarda anche Bolzano) «con oneri a carico delle Province». Di qui la convenzione tra Provincia e Corte dei conti, che avrà durata cinque anni: cioè quanto l’incarico di Postal.
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