«Porta a porta» attacca l’autonomia, Rossi risponde

Il governatore trentino dopo la trasmissione di Bruno Vespa: «Siamo come una grande azienda produttiva, partecipiamo al risanamento e faremo di più»



TRENTO. «Se fossi l'amministratore delegato di un grande gruppo industriale e avessi nel mondo cinque o sei fabbriche che funzionano, producono, e una quindicina che non funzionano, non chiuderei le cinque o sei che funzionano. Le autonomie speciali funzionano bene, in particolare quelle del nord Italia. Diamo buoni servizi ai cittadini». Così Ugo Rossi, presidente della Provincia autonoma di Trento. «Certamente sotto il profilo delle risorse anche noi siamo chiamati a fare passi ulteriori rispetto a quelli che abbiamo già fatto» ha affermato, anche riferendosi alla discussione sul tema che ha visto protagonista a 'Porta a portà ieri sera il presidente altoatesino Kompatscher.

«Come Trentino - ha proseguito Rossi - abbiamo partecipato in questi anni al risanamento della finanza pubblica, con una grande erosione di risorse che - vorrei ricordare - sono nostre, prodotte sul territorio, e non ci vengono dallo Stato. Un'erosione arrivata fino al 30% dei nostri bilanci». Ha spiegato infatti come i trasferimenti al Trentino «non sono più dei nove decimi delle tasse, bensì di meno di 7,5 decimi. Per effetto dell'Accordo di Milano del 2009 e di altre manovre successive, il Trentino lascia allo Stato 1,3 miliardi di euro all'anno, a fronte di un suo bilancio di 4,5 mld di euro annui. E con quelli che sono un pò più di sette decimi che ci restano dobbiamo gestire spese normalmente statali, come ad esempio l'insegnamento nella scuola, la manutenzione delle strade anche statali e le provvidenze pensionistiche a invalidi, sordomuti e altre categorie disagiate, così come la sanità, che altrove è pagata dalla Regioni, ma con soldi dello Stato». «Noi abbiamo agito - ha sottolineato Rossi - in un'ottica di responsabilità e di solidarietà nazionale. Al Governo noi abbiamo addirittura proposto di più: di allinearci alla differenza che c'è tra quanto viene prodotto e quanto s'incassa di tasse in Veneto e in Lombardia. Di fatto quindi parificandoci alle altre Regioni. Siamo disponibili a ragionare».













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