Poli, premi ai dipendenti che segnalano i taccheggiatori 

L’iniziativa. L’azienda darà 30 euro lordi in più in busta paga per ogni “soffiata” confermata I sindacati attaccano: «Lavoratori usati come vigilantes, sono compiti che non toccano a loro»


Valentina Leone


Trento. L’annuncio è comparso su tutte le bacheche dei lavoratori dei punti vendita Poli un paio di giorni fa. L’azienda è molto chiara: le perdite derivanti dalla sottrazione di beni dagli scaffali dei supermercati è molto alta - e probabilmente frutto di azioni organizzate - e bisogna correre ai ripari. Così ai dipendenti che segnaleranno eventuali taccheggiatori, se le circostanze saranno confermate in toto, verranno dati 30 euro lordi di bonus in busta paga.

Una misura che ha scatenato le ire di Cgil, Cisl e Uil, che chiedono l’immediato ritiro della circolare e, proprio ieri, hanno diffuso un comunicato al vetriolo sulla questione. «Poli, la più grande realtà del commercio in Trentino. Poli, che non sa più come crescere dopo aver conquistato praticamente la metà del mercato provinciale. Poli, che ogni anno comunica a mezzo stampa risultati positivi. Poli ieri ha deciso di andare oltre. Ci chiediamo - scrivono Filcams, Fisascat e Uiltucs - come possa un datore di lavoro responsabile chiedere ai propri lavoratori per 30 denari di mettere a repentaglio la propria incolumità combattendo una possibile organizzazione criminale che taccheggia su grande scala i negozi su commissione. Ci chiediamo perché Poli non investa, visti gli ottimi utili annuali, in sicurezza e prevenzione svolta da professionisti del settore. Ci chiediamo perché dei commessi debbano sostituirsi alle forze dell’ordine al fine prevenire e reprimere i reati e, perché no, svolgere anche indagini. Le taglie e le ricompense sono metodi primitivi che non appartengono ad uno stato civile e questo è un ulteriore esempio dell'imbarbarimento dei rapporti nel modo del commercio».













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