Pochi spazi per allattare? Il Comune: «Non è così»
Il Comune di Trento interviene sulla lettera (pubblicata ieri, 8 febbraio, in prima pagina sul Trentino) di quella madre che ha lamentato l’assenza di spazi per allattare la propria bambina negli uffici dell’amministrazione cittadina.
TRENTO. La scorsa settimana la donna aveva chiesto all'Urp di via Roma dove fosse il “baby point” più vicino. Quel posto non poteva essere nell'angusto back office dell'Urp, ingombro di scatoloni, computer, personale al lavoro che entra, esce, risponde al telefono.
«A distanza di pochi metri - è la ricostruzione del Comune - c'erano due spazi molto più adeguati: uno, in via Alfieri, che però è legato agli orari d'apertura degli uffici, l'altro, sempre accessibile da lunedì al sabato dalle 8.30 alle 19.30 (sabato fino alle 18.30), nella biblioteca centrale, dove è presente anche un fasciatoio. Per inciso, l'allattamento è una delle “attività” previste nella Carta dei servizi della biblioteca. Al di là di quanto sancito formalmente, l'allattamento è una prassi molto frequente, non solo tollerata ma incoraggiata in qualunque sede e specie nella Sezione ragazzi, dove la presenza di mamme in giovane età, con figli molto piccoli, è norma pressoché quotidiana».
In conclusione, il fatto che allattare in Comune sia impossibile secondo l’amministrazione «non corrisponde a verità, come ben sanno le mamme di Trento. Forse la fretta e l'ansia del momento hanno impedito che tutte le informazioni del caso arrivassero a destinazione, con il risultato di diffondere un messaggio fuorviante».
L'amministrazione, inoltre, sottolinea come Trento sias una città che "ama le mamme", come dimostrano i numerosi servizi dedicati all'infanzia, dagli asili nido ai parchi, fino ai punti di allattamento, che a in città sono una quarantina.