Pochi giorni e Rossana poteva essere salvata
La polizia locale due settimane prima dell’investimento mortale da parte della novantenne di Pergine aveva avviato la procedura per ritirarle la patente
TRENTO. Rossana Fontanari poteva salvarsi. Sarebbe bastato qualche giorno in più o procedure burocratiche più veloci e la giovane cooperante morta a 33 anni dopo essere stata investita nel tardo pomeriggio di domenica 26 ottobre a Pian dei Pradi sarebbe ancora viva. Infatti, 13 giorni prima dell’investimento mortale, la polizia locale dell’Alta Valsugana aveva avviato l’iter per ritirare la patente alla novantenne investitrice Elda Martinelli vedova Bertoni dopo che era stata protagonista di altri incidenti stradali alla guida della sua Fiat Grande Punto bianca. Però la procedura non era stata ancora completata 13 giorni dopo. Al momento dell’investimento, quindi la novantenne aveva ancora la patente e poteva guidare legittimamente. E’ quello che emerge dall’inchiesta dei carabinieri. Nei giorni scorsi il pubblico ministero Licia Scagliarini ha chiuso l’inchiesta e ha inviato all’ ex professoressa di matematica di Pergine, l’avviso di conclusione delle indagini. L’anziana è stata già interrogata nei giorni scorsi dai carabinieri e ha ricostruito quel maledetto pomeriggio. Nel frattempo, i militari hanno cercato tutti i riscontri possibili per verificare il racconto della donna. Dall’inchiesta e dall’esame dei tabulati telefonici è emerso senza alcun dubbio che la novantenne era sola in macchina quando ha investito la ragazza.
Però l’elemento più clamoroso è che il 13 ottobre la polizia locale aveva inviato la segnalazione al Commissariato del governo dopo che Elda Martinelli era stata protagonista di altri incidenti tra i quali uno piuttosto strano, l’1 ottobre nel parcheggio del centro commerciale Ponte Regio. A raccontare al nostro giornale quello che è accaduto era stata proprio la protagonista involontaria di quell’incidente, Elisa Morelli, 33, compagna di classe della povera Rossana, entrambe erano state, per una tristissima coincidenza, allieve della professoressa Martinelli: «Alla guida della mia Micra stavo uscendo dall'area del parcheggio; davanti a me, da uno stallo esce la Fiat Punto con al volante l'insegnante di un tempo, la professoressa Elda. L'avevo riconosciuta. Un leggero urto nel retrocedere contro la mia auto. Scendo dalla vettura e così fa anche lei che, piuttosto agitata mi investe a parole dandomi la colpa di quanto avvenuto e risale sulla sua auto procedendo nella retromarcia per andarsene. Batto la mani sull'auto per fermarla, ma la signora prosegue nella manovra per uscire dallo stallo investendomi e gettandomi a terra. C'era un giovane lì vicino che ha avuto la prontezza di sollevarmi da terra e spingermi di lato. Anche lui si è messo a battere con la mano sull'auto per fermare la signora che, però, senza fare attenzione minimamente, proseguiva nella retromarcia. Se ne è andata tranquillamente».
Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, questo non era che uno dei tanti incidenti nei quali era rimasta coinvolta l’anziana alla guida della sua Grande Punto bianca. Dal 2010 gli incidenti rilevati sono stati almeno 4 e quest’anno ce n’era stato anche un altro in aprile. Per questo il 13 ottobre è partita la procedura per il ritiro della patente, ma l’iter non è stato abbastanza veloce per salvare Rossana.
Negli atti c’è anche il verbale di interrogatorio della signora Martinelli. La donna ha detto che pensava di aver urtato un’altra macchina e ha anche detto che nell’urto si era rotto il parabrezza della sua macchina. Talmente rotto che lei aveva difficoltà a vedere la strada, tanto che poco dopo aver investito la povera Rossana ha rischiato di uscire di strada affrontando un tornante.