Pioggia di finte e-mail della Procura: è un virus
Sono comunicazioni minacciose che accusano chi le riceve di essere un’evasore fiscale, ma contengono un virus
TRENTO. Sono arrivate a pioggia. Centinaia di e-mail che hanno inondato i computer di mezza Italia e anche del Trentino. Comunicazioni dal contenuto a dir poco terrorizzante, ma scritte in un cattivo italiano, elemento che dovrebbe far subito pensare a un falso. Le mail riportano il logo della Repubblica italiana e la scritta «Procura della Repubblica».
Nel testo c’è scritto che «il conto corrente e il patrimonio immobiliare di chi riceve la mail verranno posti in arresto con l’accusa di mancato pagamento delle imposte e concorso in riciclaggio di denaro». Accuse e terminologie del tutto estranee al nostro codice penale. E già questo basterebbe per far subito pensare a un falso. Ma in molti, soprattutto chi è meno abituato ad avere a che fare con i tribunali, può credere di avere a che fare con una comunicazione ufficiale e ci cade.
Nella mail, infatti, c’è scritto che, se si vuol sapere dove presentarsi per evitare l’arresto, si deve aprire un link. Solo che aprendo quel link parte un virus. La minaccia è chiarissima: «Nel caso in cui Lei non si presentasse al dibattimento lo stesso avrà luogo in sua assenza. In caso di sentenza di condanna le verrà confiscata ogni proprietà e rischia una condanna fino a 15 anni di reclusione».
La polizia postale sta già indagando. Il sospetto è che il virus blocchi il computer e che poi qualcuno possa chiedere un riscatto per bloccare i dati del pc. Si tratta, probabilmente, di un criptolocker, un virus che prende in ostaggio il computer.
Dietro alla diffusione di questo genere di virus ci sono organizzazioni criminali molto ramificate che hanno sede soprattutto nell’Europa dell’Est. In genere chiedono un riscatto di qualche centinaio di euro per restituire il contenuto dei computer, ma nei casi più gravi possono arrivare a chiedere soldi a ripetizione. In alcuni casi, c’è anche chi ha sborsato migliaia di euro per riavere indietro contenuti importanti.
Per questo è importante fare molta attenzione. Le e-mail sono arrivate anche a molti indirizzi di uffici pubblici, a dipendenti della Provincia e anche di altri enti pubblici. Provengono da indirizzi stranieri, ma anche italiani e anche di diversi stati stranieri. Vengono dalla Polonia, dalla Germania e da altri stati dell’Est Europa.
Questo potrebbe dimostrare il fatto che il virus si impadronisce del computer e poi rispedisce la mail a tutti gli indirizzi contenuti nel pc. Per questo si deve fare la massima attenzione. Quando si ricevono mail di questo genere è bene non aprirle e cancellarle immediatamente. Del resto, la Procura della Repubblica certo non fa comunicazioni via mail e soprattutto non invita a collegarsi a un link.