«Pigroni e indolenti» A mollo l’accidia trentina 

Ieri la Tonca in versione Terza Repubblica: il pm non accusa più Tizio e Caio  E il giudice mette alla gogna «i peccati» della popolazione  



TRENTO. L’edizione 2018 delle Feste Vigiliane sarà ricordata come l’evoluzione della tonca. Non più una lista di personaggi locali sul banco degli imputati per una sentenza che creava curiosità e che dopo la sua lettura provocava discussioni e polemiche, ma i vizi dei trentini. Non più un monologo a reggere la scena, ma gli attori di “ Voldemort”. Che dire ?

Un cambiamento radicale motivato dal voler rispecchiare il diffuso desiderio di novità, la voglia di volti nuovi: «Ma torno a voi, bucolico e accondiscendente pubblico trentino. Grazie ancora. Per chi non fosse intervenuto ieri sera mi presento. Sono il giudice del primo processo tenuto in Trentino dal Tribunale della neonata Terza Repubblica! Questo giudice, col pm e la giuria popolare, ha reso la sera del 23 giugno 2018 un momento storico. Alla gogna dopo anni non sono finiti dei capri espiatori dietro ai quali nascondervi, da esporre al pubblico ludibrio e denigrare per poi tornarvene beatamente a casa col cuore pacifico, sentendovi sollevati del fatto che i problemi di questa terra non vi riguardino!» Già per chi non c’era sabato sera in piazza Duomo, ma anche per chi c’era, la novità è stata quella di una condanna pronunciata con 24 ore di anticipo rispetto alla sentenza. Una condanna è stata ripetuta. Ha sentenziato il giudice: «Quindi il tribunale nella storica serata del 23 giugno 2018 ha emesso la sua sentenza: dopo aver esaminato ogni singolo peccato e la sua presenza specifica in Trentino, la pena massima della Tonca quest’anno è stata comminata ad un solo peccato. Dopo un lungo e attento dibattimento e la votazione telepatica del pubblico, esimia giuria popolare, il peccato più votato è risultato: Accidia! Per gli assenti giustificati al processo di ieri (sabato, ndr.), per Accidia si intende “pigrizia, indolenza, svogliatezza, inerzia nel vivere e nel compiere opere di bene”. Venga introdotto il condannato! E che venga rinchiuso nella gabbia per l’ascolto della sentenza». Il trentino si riconoscerà in questo vizio-peccato? E’ vero però che la difficoltà è quella del ricambio generazionale. La sentenza ha anche un effetto simbolico, da leggere tra le righe: «Pubblico ministero, non si affanni! Noi facciamo il nostro dovere, consegnando alle acque del fiume Adige un toncato che simbolicamente rappresenta il peccato condannato. Do quindi lettura della sentenza: Quest’anno a giudizio sono finiti i peccati di voi trentini! Peccati da guardare bene negli occhi perché siete stati voi ad alimentarli, a compiacerli, e ad assecondarli. Loro sono finiti a giudizio, ma in fondo siete voi i veri responsabili! I peccati che abbiamo sottoposto a giudizio sono 7; non è stato dunque semplice condannarne uno soltanto. Abbiamo preso in esame: Avarizia, che abbiamo stimato presente nel popolo ma assente nella politica dei più che contestabili contributi a fondo perduto e nei poco lungimiranti investimenti pubblici: I politici, per una volta, vi salvano! Invidia, peccato che serpeggia insidioso, alimentando le malelingue verso coloro i quali non si adeguano al comune, morigerato, dimesso stile di vita trentino, criticando a priori, sottovoce, chi ha di più! Ira, che si manifesta prevalentemente verso la vitalità giovanile e tutto ciò che ne deriva, contro gli studenti indisciplinati e rumorosi, gli stessi studenti che però fanno tanto comodo, che creano indotto ma ai quali tanto poco viene offerto. Superbia che pervade i Trentini quando si vantano, delle proprie bellezze naturali, dei loro castelli, e soprattutto della loro Autonomia e dei loro privilegi... basta privilegi! Per quanto riguarda Gola la difesa è riuscita a dimostrare la sua scarsa presenza nel territorio, che ultimamente pone un’attenzione quasi eccessiva all’alimentazione sull’onda della “piaga salutista”, che porta perfino a tradire le proprie tradizioni gastronomiche. Lussuria, purtroppo c’è stato ben poco da dire, confermando la discrezione che da sempre caratterizza gli abitanti di questa terra: “mezzi preti”. Dopo un lungo e complicato processo siamo giunti a condannare il peccato Accidia reo di aver trasformato lentamente dei fieri montanari in un popolo di pigroni, il cui lessico è costituito prevalentemente da espressioni come: “So ben tant mi!” “Lasa che i faga, lasa che i diga” “I saverà ben lori”, “sat ti?” Mi no voi saverghen”. Lasciando di fatto sempre ALTRI decidere al posto loro, non prendendo posizione: tirando il sasso e ritirando in fretta la mano. Per questo e tanto altro condanniamo l’imputato Accidia alla pena massima della Tonca! E che sia di monito a voi, gente trentina. Prendete posizione!». (d.p.)

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