Piccole imprese, il fondo per chi perde il lavoro
Finanziato da datori e dipendenti, ha 52 mila potenziali beneficiari Domande dopo l’estate: sostegno al reddito, alle riqualificazioni e agli esodati
TRENTO. Il decreto del 1° giugno dei ministri Giuliano Poletti (Lavoro) e Pier Carlo Padoan (Economia) apre la strada all’avvio del Fondo trentino di solidarietà, finanziato da imprese e lavoratori, che costituirà un ammortizzatore sociale per i lavoratori delle piccole e medie imprese (da 0 a 15 dipendenti) e per gli studi professionali oggi non coperti dalla cassa integrazione. Dopo che sarà costituito il comitato di amministrazione che gestirà il fondo, e saranno raccolti i primi contributi, dopo l’estate si potrà dare il via alle domande. «Si tratta di una conquista e di una sfida per l’autonomia», ha detto ieri l’assessore provinciale al lavoro Alessandro Olivi. Per la partenza del fondo la Provincia ha messo uno stanziamento per il 2016 di 2 milioni di euro.
A chi si rivolge. Ai lavoratori dipendenti privati che operano in Trentino, non coperti dalla cassa integrazione guadagni e per i quali non siano stati costituiti fondi di solidarietà bilaterali di settore a livello nazionale. Si stimano circa 52.000 dipendenti potenzialmente interessati. Il fondo assicura un sostegno al reddito in caso di sospensione dal lavoro o riduzione dell'orario di lavoro, prevede assegni straordinari per processi di agevolazione all'esodo (lavoratori che raggiungano i requisiti previsti per il pensionamento di vecchiaia o anticipato nei successivi 5 anni, i famosi "esodati"), contribuisce al finanziamento di programmi formativi di riconversione o riqualificazione professionale (in concorso con i fondi nazionali o europei); può inoltre assicurare ai lavoratori stagionali un sostegno aggiuntivo in caso di interruzione del rapporto rispetto alla Naspi nazionale.
Come funziona. Il fondo è finanziato con un contributo dello 0,45% sulla retribuzione mensile, due terzi a carico del datore di lavoro e un terzo del lavoratore. La potenziale raccolta contributiva annua, al netto degli stanziamenti provinciali, è stimata in 6-7 milioni. La Finanziaria 2016 ha sgravato l’impresa di metà degli oneri contributivi, rendendoli detraibili dall’Irap. La durata massima dell’assegno è di 13 settimane e di 26 settimane nel biennio.
Le prospettive. Riccardo Salomone, presidente dell’Agenzia del lavoro, ha sottolineato l’unicità del fondo trentino, «uno strumento di welfare pubblico-privato, intersettoriale, universalistico perché allarga la platea dei beneficiari eliminando la distinzione tra chi ha un lavoro a tempo indeterminato e chi ha un lavoro precario. Consentirà non solo un sostegno passivo al reddito, ma di sviluppare politiche attive di sostegno alla formazione e alla riconversione professionale».