Piccole biblioteche in crisi con i prestiti a pagamento
L’Aib trentina va all’attacco: «Così si indebolirà la rete ai danni delle periferie Le sedi sul territorio, non potendo condividere i libri, resteranno senza ossigeno»
TRENTO. Mentre la biblioteca di Trento riempie le cronache con il caso “Botta”, in periferia ci si preoccupa per i tagli alla spesa che non risparmiano nemmeno il servizio prestiti tra biblioteche. Attività che, sulle casse provinciali, incide per 50 mila euro. Ma che per le tasche di famiglie con studenti carico, potrebbe essere di ulteriore peso.
Il problema si chiama “tariffazione del prestito interbibliotecario”. A parlarne è la biblioteca di Tione. Ma avrebbero potuto farlo, in ugual misura, le consorelle di Condino o Pinzolo. Piuttosto che le gemelle di Cles o Cavalese. Tutte con un unico denominatore: strutture del circuito bibliotecario trentino. Dedite al “prestito” tra istituti. In pratica, abilitate a richiedere, ad altre biblioteche, i volumi non presenti nei propri scaffali. Servizio molto richiesto dagli studenti. Finora, gratuito. Di cui si sta valutando la possibilità di introdurre una tessera annua o il pagamento delle singole prestazioni. Un’idea per ora ventilata. Ma di cui la Provincia ha chiesto un parere ai consorzi dei comuni.
Il problema è sentito soprattutto nelle sedi con meno “titoli”. Siano essi libri, cd, dvd o film. Saranno dunque gli utenti di provincia a patirne di più. Per cui, pagare o meno il prestito, potrebbe fare la differenza e disincentivare le prestazioni. Quali gli orientamenti della Provincia in materia, lo ha messo nero su bianco anche l’Associazione Bibliotecari (Aib), che affronta l’argomento su scala provinciale e proprio in questi giorni lancia un manifesto per il rilancio delle biblioteche trentine. «I tagli in atto sulla spesa pubblica – dice il comunicato - mettono a rischio il sistema. Gli enti proprietari hanno ridotto gli investimenti su sedi e acquisti. E già se ne percepiscono gli effetti». Spaventa in proposito la paventata introduzione della tariffazione del prestito interbibliotecario. Anche Elena Corradini, presidente dell’Aib trentina, conferma la gravità del taglio delle risorse. E spiega che mentre la minor capacità d’acquisto da parte di ogni singola biblioteca è un danno che in qualche modo può essere assorbito, la riduzione dei finanziamenti alle “novità editoriali” e il “prestito tra istituti”, no. «In quanto – dice- vanno a indebolire il legame fra i nodi della rete. E tolgono ossigeno alle biblioteche, riducendo la possibilità di mettere in circuito quanto abbiamo». La prospettiva, dice Corradini, è che ai mezzi ci debbano pensare i comuni e le comunità di Valle. «Ma i comuni – osserva – da anni stanno riducendo risorse in questo settore. E non tutte le Comunità si sono attivate allo stesso modo sul versante cultura». Dunque ipotizzare il pagamento del prestito a carico dei cittadini, che è uno dei pilastri del sistema, penalizza non solo il circuito bibliotecario così come è stato concepito 25 anni fa, ma anche molti cittadini. Soprattutto quelli delle fasce più deboli. Le biblioteche trentine, dicono gli operatori, hanno futuro solo se si potenzia e si mantiene la rete in cui si riconoscono. Per questo è stata aperta un’apposita pagina informativa su Facebook, dove si invitano i cittadini ad essere non solo utilizzatori, ma partner.
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