Piano anticrisi in 13 punti per salvare la Valsugana

Fiore Terragno è il promotore di un confronto tra gli imprenditori della valle A Spera si riuniranno 120 aziende per un faccia a faccia con i vertici provinciali


di Marika Caumo


SPERA. Centoventi imprenditori della Valsugana, in rappresentanza dei 21 Comuni e di tutti i settori economici. Si troveranno sabato 9 marzo alle 9.30 all'Hotel Spera per un incontro con i vertici provinciali, dal presidente Pacher agli assessori Olivi e Gilmozzi. Per parlare di crisi, di lavoro, di futuro.

"Il coraggio di cambiare passo con proposte a sostegno dell'economia, per riconoscere e dare valore al lavoro" è il lungo titolo scelto dai promotori: l'83enne ex sindaco di Scurelle Fiore Terragnolo, il presidente della Comunità di valle Sandro Dandrea e il vicepresidente del consiglio regionale Marco Depaoli.

In sostanza si vuole ripetere l'incontro che due anni fa, era il febbraio 2011, riunì a Spera i politici provinciali e 150 imprenditori di valle. Aziende che, come allora, sono state selezionate dallo stesso Terragnolo, che in questi giorni sta distribuendo gli inviti.

«Abbiamo cercato di invitare imprese che non erano state chiamate a Spera, in modo da dare la possibilità a tutti di confrontarsi direttamente con i politici di Trento - spiega Terragnolo -. Ci saranno testimonianze concrete, dall'architetto Lanfranco Fietta che vive sulla sua pelle i tempi della burocrazia all'imprenditore agricolo Franco Ferrai che solo dopo molti anni ha ottenuto la concessione per creare una cantina».

Allo stesso Terragnolo, sindaco dal 1964 al 1995, il compito di aprire i lavori. Lo farà riproponendo il documento che consegnò a Dellai (e riportato sul Trentino) nel febbraio dello scorso anno. Una sorta di piano anticrisi in 12 punti, ora diventati 13. Richieste precise a cui chiede puntuali risposte. «Interventi in cui serve anche la partecipazione dei privati, per uscire dall’attuale situazione. Qui si vive di industria e artigianato, di edilizia in primis, servono fondi per far ripartire l’economia», aggiunge. Si va dalla ripetizione dell’iniziativa anticrisi del 2010, per finanziare opere pubbliche di pronto realizzo al rilascio delle concessioni ai privati per realizzare centrali biomassa o biodigestori, sfruttando legname di scarto e l'umido prodotto dalle famiglie per creare energia. E poi favorire la manutenzione straordinaria e l’acquisto di appartamenti nei centri storici, per farli rivivere e non sprecare altri terreni per costruire.

Proprio per favorire il comparto produttivo la ricetta di Terragnolo è: meno burocrazia in Provincia e nelle Commissioni edilizie comunali; agevolare il credito con garanzie anche della Provincia per soggetti affidabili; favorire i miniappalti per dare la possibilità agli artigiani di accedervi; dare la possibilità a Comuni e Comunità di scegliere per i lavori pubblici le ditte trentine, recuperando così le imposte ma anche i posti di lavoro.

Si chiede anche la messa in sicurezza della strada del Passo del Manghen e lo sviluppo del Tesino attraverso la realizzazione della variante di Strigno e l'agevolazione del progetto turistico del gruppo Paterno, «l'unico in concreto che agisce e sul quale ci sono ancora nodi burocratici da sciogliere», aggiunge Terragnolo. Ma anche il sostegno al progetto Montagna Lagorai, per la riqualificazione turistica della Valsugana.

Infine un attenzione tutta particolare per il legno e quindi per le costruzioni in pannelli di legno, una nuova edilizia in cui si è inserita anche la X-Lam di Castelnuovo. Come? Creando una scuola per la formazione di tecnici, realizzando corsi di formazione per convertire le aziende tradizionali dell'edilizia, valorizzando la filiera del legno favorendo la nascita di reti d'impresa (produttori, installatori, progettisti) e creando un polo tecnologico del legno.

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